Il caso Dogaia. La visita di Mazzetti: "Più attenzione a Prato. Ma no allarmismi"

La deputata di Forza Italia protagonista dell’iniziativa organizzata con i Radicali. "Riferirò richieste e criticità al viceministro Sisto. Possiamo lavorare su stanziamenti e personale. Migliorare si può".

Il caso Dogaia. La visita di Mazzetti: "Più attenzione a Prato. Ma no allarmismi"

Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia, davanti alla Dogaia

"Chiederò al governo un’attenzione maggiore per il carcere di Prato fermo restando che, per le risorse attualmente stanziate, la situazione non è affatto emergenziale. Per fortuna, ho constato, che i detenuti possono fare sport, studiare, guardare la tv e in parte, ovvero circa 100 a rotazione, possono lavorare all’interno. La situazione che ho trovato è migliore di quella raccontata, anche se permangono difficoltà come la carenza di polizia penitenziaria e la mancanza di impegni per i reclusi che stanno scontando la loro pena".

Così l’onorevole Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e responsabile nazionale del dipartimento lavori pubblici di FI, alla sua uscita da una visita al carcere della Dogaia, tappa pratese dell’iniziativa ’Estate in carcere’, organizzata da Forza Italia e Radicali. Una tappa importante in un casa circondariale in cui una settimana fa un detenuto di 27 anni si è suicidato, il sessantesimo in Italia da inizio anno ed il terzo a Prato negli ultimi otto mesi, dopo che tra le mura carcerarie si era consumata una rivolta. "Da quanto mi è stato riferito, le risse o le rivolte avvengono spesso quando sono in discussione provvedimenti come lo svuota-carceri o anche, in generale, nel periodo estivo – spiega l’onorevole – . Certo, come succede ancora troppo spesso, Prato ha sempre meno rispetto ad altre zone limitrofi. Per esempio qui si contano circa 600 detenuti, di cui il 60% extracomunitari, contro i 60-70 di Pistoia. Alla Dogaia sono circa 200 i dipendenti. E pur avendo una popolazione carceraria così consistente, Prato ha sempre meno in termini di stanziamenti e personale. Un fronte sul quale possiamo lavorare: è compito dei parlamentari vigilare e agire. Si può fare di più e si possono migliorare le condizioni di detenzione, ma anche di lavoro per i dipendenti: la dignità della persona è intoccabile". Come ha sottolineato Mazzetti "la struttura, sebbene abbia 40 anni, è tenuta bene anche se si può fare di più. Non ho riscontrato criticità igienico-sanitarie. Ho visto, però, che nelle celle mancano le docce: un problema che potrà essere risolto con lo stanziamento di 500mila euro da parte del Governo che servirà anche all’efficientamento energetico con pannelli fotovoltaici".

La parlamentare ha ricordato che "grazie alla donazione dei Rotary i detenuti hanno la disponibilità di ventilatori che alleviano il caldo. Riferirò richieste, criticità ma anche punti positivi che ci sono al Viceministro Sisto e responsabile nazionale del Dipartimento Giustizia di Forza Italia". E proprio nell’ottica di una maggiore umanizzazione della detenzione e della possibilità di offrire una seconda chance ai detenuti, Mazzetti ha annunciato di impegnarsi "a fare alcune iniziative in carcere e a rilanciare la collaborazione con il mondo dell’impresa, fondamentale per migliorare la dignità della persona, come già la legge svuota carceri attesa lunedì alla Camera prevede".

Sara Bessi