REDAZIONE PRATO

Il "Cerreto" a Gori, mecenate e imprenditore

Premi speciali alla memoria di Paolo Rossi e dell’oncologo Angelo Di Leo. Un riconoscimento allo spirito della più genuina pratesità

E’ stato un premio Cerreto dalle forti emozioni, quello che si è svolto giovedì sera nel giardino interno del ristorante Interludio di via Pomeria. Una edizione che ha visto per la prima volta la consegna di due riconoscimenti speciali ad altrettanti pratesi illustri, che hanno portato Prato nel mondo con la loro professionalità ed i loro talenti.

La giuria, presieduta da Fernando Meoni, organizzatore dal lontano 2009 della manifestazione, e formata da nove persone, ha infatti deciso di insignire della statuetta raffigurante San Michele Arcangelo il dottor Angelo Di Leo, oncologo di chiara fama scomparso meno di due mesi fa e il campione del mondo Paolo Rossi, che Prato ha omaggiato anche con una mostra al Ridotto del Politeama.

Come da tradizione il vincitore dell’edizione 2021 è stato rivelato solamente nel corso della serata all’Interludio. E in un crescendo di emozioni, il Premio Cerreto 2021 è stato assegnato a Giuliano Gori, pratese doc, imprenditore e mecenate d’arte, che nella Fattoria di Celle a Santomato ha dato vita ad una collezione ambientale con installazioni artistiche nel parco e con altre opere in spazi al chiuso. Un museo all’aperto che ha suscitato da subito negli anni Ottanta un immediato interesse nella critica artistica internazionale e nazionale. La figura di Gori, oggi 91enne, è stata tratteggiata dal giornalista de La Nazione Piero Ceccatelli e il Premio Cerreto è stato consegnato da Meoni insieme alla moglie Eleonora Lastrucci, componente della giuria e stilista di alta moda, al figlio Paolo Gori, che ha rappresentato il padre alla cerimonia.

Momento di grande emozione è stata la consegna dei premi speciali da parte di Meoni insieme alla moglie Eleonora .

I premi speciali con le statue del San Michele Arcangelo, riproduzione della tela del 1660 custodita nella piccola chiesa di Cerreto, sono stati consegnati alla moglie del dottor Di Leo, l’oncologa Laura Biganzoli, e alla moglie di Pablito, Federica Cappelletti. Presente anche Pietro Di Leo, il fratello dell’oncologo pratese d’adozione che ha reso l’ospedale di Prato un centro di eccellenza per l’oncologia.

Un po’ di storia del Premio Cerreto che nasce nella piccola frazione fra Figline e Schignano: le prime edizioni si svolsero laddove la manifestazione è nata, all’interno dei giardini della chiesa parrocchiale, serate a veglia con protagonisti i residenti del posto. "L’idea che abbiamo avuto fin dall’inizio era che con il premio, Prato potesse valorizzare se stessa e potesse farlo con i suoi cittadini illustri che si fanno conoscere all’estero per i propri talenti, il proprio lavoro, la propria passione. Dote quest’ultima che è nel dna della pratesità, che ogni anno dal 2009 vogliamo celebrare con il Premio Cerreto", spiega l’organizzatore Meoni con l’entusiasmo che da sempre lo contraddistingue nella ricerca di personaggi in grado di far conoscere le qualità migliori di Prato e della sua gente in tutti gli angoli del mondo.

E a questo proposito ricordiamo le personalità che si sono distinte nella cultura, nell’arte, nella scienza e nell’imprenditoria che sono state insignite con il Premio Cerreto. L’elenco si apre con Sandro Veronesi, nel 2009, e prosegue con il maestro Domenico Tondo, la pianista Vanessa Benelli Mosell, Mirco Rocchi e l’attrice Stefania Stefanin, il pittore Andrea Martinelli, Giovanni Nuti, medico, pittore, poeta e autore delle colonne sonore dei film del fratello Francesco, il filosofo Giuseppe Panella, Giammarco Piacenti, presidente della Piacenti restauri, l’attore Gabriele Tozzi, un riconoscimento al tenore Claudio Catalano, Cosimo Cecchi, ingegnere informatico, e Antonella Fioravanti, ricercatrice scientifica a cui nel 2020 l’Accademia Reale del Belgio ha assegnato il riconoscimento di migliore scienziato dell’anno.

Sara Bessi