Un comitato appassionato, con qualche battaglia vinta alle spalle e ora con la speranza che la rinascita dell’area ex Rosalinda possa rappresentare anche riscatto per il paese. "E’ uno spazio a cui teniamo molto – ammette Riccardo Settesoldi, che è il portavoce del Comitato di Viaccia. – Dal 2012 siamo stati in contatto con le tre amministrazioni per essere coinvolti in un progetto partecipativo per la rinascita di quest’area, che ormai è una voragine da molto tempo". Un ‘buco’ e una ferita nella frazione. "Ora c’è il nome del nuovo proprietario – spiega Settesoldi – e i cittadini sono comprensibilmente interessati a un’area a loro cara per poter ‘riscattare’ il paese".
Il Comitato ha fatto richiesta di un incontro al Comune. L’obiettivo è quello di arrivare a un’assemblea aperta a tutti, con la presenza ovviamente del costruttore. Quali saranno i temi all’ordine del giorno? Sicuramente quello della fragilità idrogeologica emersa durante il nubifragio di novembre 2023. "Nell’ultima e recente alluvione è stata proprio quella la parte della frazione più provata: l’acqua ha trovato l’incuria della zona. Il torrente Ficarello si incunea proprio lì: la parte di tombinatura è al confine con gli appartamenti di via Anita Garibaldi – ricorda Settesoldi – Comprensibile, da parte dei residenti, la paura di un’eccessiva cementificazione e impermeabilizzazione dell’area".
Il comitato guarda al progetto per l’ex Rosalinda con un’attesa positiva. Ma anche con la speranza che "sia funzionale al paese". Come? "Ci auguriamo che possano esserci i servizi che a Viaccia mancano. Insomma, non solo centinaia di appartamenti, ma anche un’area funzionale, servizi di tipo ambulatoriale, un ufficio delle Poste perché quello attuale non è in una posizione troppo indicata...".
"Al costruttore – dice Settesoldi – lanciamo una sfida accattivante: rendere quest’area utile per sè, certamente, perché gli investimenti devono avere il loro ritorno, ci mancherebbe. Ma speriamo che possa essere un’opera benvoluta e congeniale alla funzioni mancanti del paese. Si tratta di una lottizzazione importante". Troppo importante per non parlarne. E per questo, secondo il comitato di residenti, un incontro-confronto è indispensabile: "Vorremmo realizzarlo in maniera ufficiale secondo le regole previste dal regolamento della partecipazione. Ricordo che non siamo un comitato costituito ma siamo un gruppo di cittadini appassionati e attenti al paese in cui abitano".
Massimo Chiarugi, 75 anni, è un po’ la memoria storica di Viaccia. "Il nostro era un paese bloccato sotto diversi aspetti. Ora, con la rinascita dell’area ex Rosalinda, si andrà in una direzione che porterà sicuramente una complessità di problemi rispetto ad ora. Viabilità, sicurezza idrogeologica, opere di compensazione: ci auguriamo di poter procedere con un dialogo a tre, Comune, proprietario e noi. Non siamo mai stati un comitato che fa le barricate, ma siamo stati sempre per il confronto, la discussione. Ci auguriamo che anche questa volta, per un intervento importantissimo per la frazione, sia così".
Maristella Carbonin