Dopo l’assemblea di Oste e il consiglio comunale aperto sul tema del rischio idraulico, i cittadini di Montemurlo che si sono uniti in un comitato spontaneo che raccoglie oltre 200 famiglie per in totale di circa 1000 persone, continuano a chiedere più interventi.
A Oste è in corso la pulizia delle caditoie oltre ad uno studio a tutto tondo per risolvere i problemi di allagamenti che puntualmente si verificano quando piove nella frazione. Per lo studio serviranno sei mesi e per gli interventi servono finanziamenti. A Bagnolo invece si attende il via libera della Regione per la pulizia e la messa in sicurezza del bacino di Montachiello oltre a interventi di pulizia del corso d’acqua. "Siamo a chiedere una immediata ripulitura di tutte le pescaie e bozzi presenti lungo il corso del Bagnolo per far sì che una nuova bomba di acqua che prenderebbe una velocità spaventosa senza freni faccia danno alla popolazione - dice Rolando Valdiserri membro del Comitato di Bagnolo per l’alluvione -. Una dragatura del fiume perlomeno nei punti critici dove il letto è più stretto e la portata è minore asportando il materiale in eccesso". Sempre il comitato di Bagnolo insieme ai cittadini feriti dall’ondata di piena nella notte tra il 2 e il 3 novembre hanno organizzato una fiaccolata in ricordo delle due vittime dell’alluvione: l’appuntamento è alle 18,30 in piazza Bini. Il corteo si muoverà verso via Riva con arrivo in via Garda. Alla celebrazione parteciperà don Gildas.
"E’ stata negata al Comitato – dicono – la possibilità di istituire e partecipare ad una commissione specifica per l’alluvione. Sono presenti nel Comune le casse di espansione, gli impianti di sollevamento, e infiniti raccordi o soluzioni tampone che servono a mitigare il rischio, ma necessitano di interventi immediati e coordinati. A parte gli interventi sullo Stregale, tutto il resto è rimasto fermo al 2 novembre 2023. Il Bagnolo non è stato ripulito dai detriti, l’amministrazione ha in programma di buttare giù il ponticino sul torrente nei pressi del giardino Incantato, ma è un intervento che non servirà a molto, sono soldi e tempo buttati. Anche sul bacino è rimasto tutto fermo, ci sono rami e tronchi di albero che non sono stati rimossi, noi viviamo con la paura costante".
Silvia Bini