Il day after dall’oro olimpico. Guazzini, origini da predestinata:: "A sette anni era già speciale"

Poggio pronta a riabbracciare Vittoria dopo l’impresa nella Madison su pista, con i genitori sempre al fianco "Ci ha donato attimi indimenticabili". Il ricordo di un dirigente del Velo Club Seano: "Batteva tutti i maschi".

Il day after dall’oro olimpico. Guazzini, origini da predestinata:: "A sette anni era già speciale"

Guazzini (a sinistra) che addenta la medaglia con la compagna Chiara Consonni. In basso la famiglia di Vittoria a Parigi

di Antonio Mannori

Come si fa a realizzare il fatto di aver vinto una medaglia d’oro alle Olimpiadi? Serviranno probabilment giorni, se non settimane per riprendersi dal turbo frulatore di emozioni che solo appuntamenti del genere possono regalare. Dopo il trionfo sensazionale e la medaglia d’oro su pista conquistata con la compagna di pedalate Chiara Consonni, hanno dormito poco a Parigi sia l’olimpionica Vittoria Guazzini che i suoi genitori, babbo David e mamma Beatrice che erano sulla tribuna a seguire la prova della figlia.

Babbo David raggiunse la balaustra, e le consegnò il drappo tricolore che Vittoria sventolò con un giro di pista. "Minuti indimenticabili quelli della gara e il dopo - dice babbo -. L’attacco di Vittoria a 38 giri dalla fine non era previsto. È stata una sua intuizione improvvisa, rivelatasi felice e soprattutto decisiva. Il dopo gara è stata un’immensa gioia". Cosa vi ha detto Vittoria? "Abbiamo avuto modo di incontrarla soltanto brevemente, oggi invece - ieri, ndr - ci sarà più tempo per averla con noi. È stata una serata incredibile ora dobbiamo pensare al ritorno in Toscana".

A proposito, l’amministrazione comunale di Poggio a Caiano gli farà festa, ed anche il comune di Peccioli originario della mamma.

"Sarà Vittoria a scegliere il momento opportuno. Quanto a Peccioli occorre sentire mia moglie che ha sempre un legame vivo con Peccioli". "Una dedica - dice Vittoria - per la mia sorella maggiore Virginia che era a Poggio a Caiano in lacrime per la mia vittoria".

Mamma Beatrice aggiunge: "Che emozione inaspettata e indescrivibile, pensavamo al bronzo come obbiettivo massimo, per cui è stato alla fine tutto bellissimo".

E babbo David: "Vittoria ha rinunciato a fare attività su strada per la pista, mercoledì era proprio dispiaciuta dopo la prova del quartetto. Ma è stata agonisticamente cattiva nella Madison per conquistare il successo che la ripaga dei tanti sacrifici fatti per prepararsi con tanrti viaggi da Poggio a Caiano al velodromo di Montichiari per gli allenamenti. Vittoria la distanza un po’ la soffre e ama la nostra vicinanza, quindi quando possiamo siamo con lei. Tutto è ripagato da questi momenti, fantastici e indescrivibili".

Vittoria la ricorda un dirigente del Velo Club Seano, Piero Orlandi che la seguì per 10 anni. "Iniziò a 7 anni e la prima bici che gli consegnai fu una Bianchi. Il primo successo ottenuto a Ponte Stella vicino a Casalguidi, restò a Seano anche da esordiente e da allieva. Più di una volta gareggiando con i maschi superò in volata anche i coetanei, e praticamente vinceva sempre nella categoria femminile. Si vedeva che aveva qualcosa di particolare, sveglia, intelligente, bravissima".