La data è segnata: il 23 settembre si terrà nella nuova sede, a Novoli, di Alia Multiutility l’assemblea dei soci. Sarà l’occasione per tracciare una linea, non definitiva probabilmente, dopo un’estate bollente per il destino della holding messa finora in piedi da 64 Comuni della Toscana con la fusione per incorporazione di società partecipate (Acqua Toscana, la parte pubblica di Publiacqua, Consiag, Publiservizi). All’ordine del giorno, al primo punto, le comunicazioni del presidente (Lorenzo Perra) e dell’amministratore delegato (Alberto Irace). Al secondo lo stato di avanzamento del progetto Multiutility nella fattispecie sulle aggregazioni avvenute e in divenire (e poi la valutazione dell’impatto delle normative sull’equo compenso per il Collegio sindacale).
Prato vuole (e deve) giocare un ruolo importante perché il progetto Multiutility ha radici cittadini forti e profonde (il Comune Prato ha il 18 % delle quote, il colosso dell’energia Estra, nato qui, è partecipato da Alia al 39,6 mentre ha il 99,9 % di Gida Spa, impianti in vallata, a Baciacavallo e al Calice, eccellenza toscana della depurazione).
La sindaca Ilaria Bugetti sa dell’importanza e della delicatezza del momento dopo le fibrillazioni in casa Pd nate dalla chiusura del segretario regionale toscano Emiliano alla quotazione in borsa del 49 per cento delle quote della Muliutility (processo piuttosto naturale, lo sbarco in Piazza Affari, invece per il vertice manageriale di Alia con l’ad Irace in testa). E così oggi Bugetti, dopo un incontro in Regione, farà tappa a Palazzo Vecchio dove è attesa da Sara Funaro, sindaca di Firenze. Un’alleanza per dar forza ai primari soci (Firenze ha il 36,7) e rimettere al centro del dibattito le amministrazioni che hanno creduto nel progetto per una gestione industriale dei servizi pubblici (acqua, rifiuti, energia).
"La Multiutility deve garantire investimenti e transizione ecologica, condividere i progetti con i Comuni e assicurare attenzione ai servizi verso i cittadini" ha detto martedì sera alla festa dell’Unità di Prato. "Se ci si accapiglia su come finanziarla si sbaglia atteggiamento. La priorità è garantire questi punti e abbassare le tariffe". Con Sara Funaro "proveremo a capire le dinamiche che interessano alle nostre comunità".
Bugetti deve mediare all’interno del suo partito (più aperta alla valutazione dell’ipotesi Borsa è la posizione di Matteo Biffoni e dei riformisti pratesi ad esempio) e deve tenere conto che in maggioranza c’è il Movimento Cinque Stelle che attraverso Chiara Bartalini, assessora della giunta comunale, ha detto no a Piazza Affari. Stop definitivo ieri ribadito dalla capogruppo dei 5 Stelle in consiglio regionale Irene Galletti: "La scelta di ricorrere alla quotazione in borsa per reperire le risorse finanziarie necessarie alla creazione e al mantenimento della nuova azienda è, e rimane, per noi assolutamente inaccettabile".
Intanto il barometro politica registra un evidente peggioramento dei rapporti tra il Pd toscano (a trazione Schlein) e l’ad Alberto Irace, visto dai dem come colui che vuole garantire gli investimenti attraverso il mercato borsistico. Irace ha un contratto che è stato rinnovato lo scorso anno e che scadrà nel 2026. Da Alia non trapela nessun commento. Si fa sapere che la quotazione in borsa non è all’ordine del giorno dell’assemblea dei soci. Anche Alia, dopo la valanga di prese di posizione politiche dei partiti, aspetta la voce dei sindaci, rappresentanti principali dei soci: i Comuni.