REDAZIONE PRATO

Il dolore e la speranza. Due salvataggi miracolosi nella notte della tragedia: "Quella corda nel fango"

Gli accertamenti della procura sono partiti dalla morte di due persone sotto il diluvio. Negli approfondimenti investigativi è saltato fuori l’eroismo di un honduregno.

Gli accertamenti della procura sono partiti dalla morte di due persone sotto il diluvio. Negli approfondimenti investigativi è saltato fuori l’eroismo di un honduregno.

Gli accertamenti della procura sono partiti dalla morte di due persone sotto il diluvio. Negli approfondimenti investigativi è saltato fuori l’eroismo di un honduregno.

L’alluvione della notte tra il 2 e il 3 novembre 2023 porta con sé storie a lieto fine e storie di vite spazzate via dalla furia di acqua, fango e detriti. Sono due gli episodi di salvataggi in extremis che emergono dalla complessa e lunga inchiesta condotta dalla Procura di Prato, diretta dal procuratore Luca Tescaroli. La prima vicenda di recupero miracoloso ci riporta a Figline, in quella via di Cantagallo che a causa dell’esondazione della Bardena si è trasformata in un fiume fatto di acqua, fango, massi e detriti di ogni sorta. Qui, appena superato il cimitero, si intrecciano le vite di un italiano quarantenne e di un coetaneo di nazionalità honduregna: entrambi si sono trovati a transitare su quella strada con la propria automobile intorno alle 19 quando la furia delle acque, poco più sotto ha inghiottito la macchina con a bordo Antonio Tumolo, 82 anni. Lo straniero, che viaggiava con la famiglia, ha trovato un riparo di fortuna per un soffio uscendo dalla carreggiata centrale. Una volta al sicuro, nel buio della notte e in mezzo a quel caos, si sono levate alte urla di richieste di aiuto. L’honduregno e i residenti della zona sono riusciti grazie ad una torcia ad individuare la persona in difficoltà, intrappolata nella propria auto, in mezzo alle acque. In un primo momento i cittadini hanno provato a lanciare una corda nella direzione dell’uomo in pericolo, un pasticcere con attività a Carmignanello, ma senza riuscire nell’intento. Così prima che accadesse il peggio l’honduregno si è legato la corda ai fianchi e si è lanciato in mezzo a quel fiume di legni, rocce e detriti. Un gesto generoso che ha salvato la vita al pasticcere. L’honduregno si è avvicinato all’uomo lanciandogli la fune. L’automobilista sottratto al vortice dell’esondazione nel frattempo ha fatto un’edicola con la statua della Madonna proprio in quel punto a memoria di un miracolo.

Il secondo episodio, invece, ci porta dall’altra parte della città, sull’autostrada vicino al casello di Prato est. Quasi in contemporanea con il caso di Figline, un cinese di 53 anni precipitò nel Bisenzio con la sua Fiat Punto perché la violenza del fiume aveva eroso il terrapieno della carreggiata. Sotto le ruote dell’utilitaria si aprì una voragine, inghiottendo macchina ed automobilista. L’orientale aveva avuto la prontezza di uscire dall’abitacolo, aggrappandosi ai rami di un albero. Fu individuato da tre agenti della polizia stradale di Montecatini, che stavano pattugliando quel tratto. Un salvataggio eroico con i poliziotti che raggiunsero a nuoto l’uomo in pericolo.

La vittime accertate dell’alluvione, secondo quanto stabilito dalla procura, sono due: Alfio Ciolini, 85 anni, a Montemurlo, e Antonio Tumolo, 82 anni, a Prato. Le loro morti sono direttamente collegabili all’esondazione di due torrenti il Bagnolo nel caso di Ciolini e la Bardena, in quello di Tumolo. L’allarme per Ciolini è scattato al sera stessa del disastro. L’uomo, che aveva problemi di deambulazione, annegò nel salotto della sua abitazione, in via Riva a Bagnolo: il piano terra fu invaso dall’acqua e Ciolini cadde non riuscendo più a rialzarsi. L’altra vittima accertata è Antonio Tumolo, che rimase disperso per cinque lunghi giorni. Il suo corpo fu ritrovato tra le piante di un vivaio a lolo, mentre la carcassa della sua macchina, venne rintracciata a Galciana. Di Tumolo si erano perse le tracce dopo che era stato a fare una visita medica negli studi di via di Cantagallo, a Figline: la sua auto venne travolta dalla forza dell’acqua fuoriuscita dal letto del torrente Bardena.

Sa.Be.