Il fronte della ricerca: "Ingegneri nell’orditura. Progetto sulla sicurezza"

Si chiama Sisaporo: è stato selezionato da Prisma. I test nella ditta Colzi Fabrizio. Il docente Mucchi: "Barriere e radar per evitare ai lavoratori le aree a rischio".

Il sorriso di Luana, divorato dalla tragedia che si è consumata nell’orditura, è lì a ricordare quanto sia fondamentale lavorare per una cultura della sicurezza sul lavoro. Il fronte della ricerca e dell’innovazione sono preziosi, da questo punto di vista, per dare sempre più strumenti alle aziende che vogliono investire sulla sicurezza sul lavoro. Ed è questo il senso di Sisaporo (Sistema di Sicurezza per Allarme Presenza Operai in aree a Rischio nelle Orditure), uno dei progetti di R&S selezionati da Prisma, culla dell’innovazione applicata al mondo delle imprese e del lavoro. Grazie a Sisaporo la ditta Colzi Fabrizio Orditura Campioni di Montemurlo, con il supporto del Pin e del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università degli Studi di Firenze, ha potuto realizzare e validare, attraverso test sperimentali sul campo, un sistema di sicurezza per la riduzione degli incidenti sul lavoro nelle aziende tessili che si occupano di orditura. "L’obiettivo era realizzare una soluzione che permettesse l’interazione tra macchinario e lavoratore in modo totalmente sicuro, per evitare qualsiasi forma di incidente", spiega Lorenzo Mucchi, docente del Pin (Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione).

Sisaporo consiste in 2 soluzioni tecniche: una permanente, ossia avere paratie statiche che impediscano al lavoratore di accedere a parti in movimento del macchinario. La seconda parte del progetto è l’installazione di un radar che illumini una regione antistante il macchinario e stacchi la corrente non appena individua una persona all’interno di questa zona di sicurezza.

"Siamo andati a svolgere test preliminari in laboratorio per poi spostarci nell’azienda e svolgere misurazioni sul campo", continua. Da queste sono emersi due risultati principali: sì, attraverso il radar è possibile monitorare i lavoratori, vedere se entrano in un’area di pericolo. Ma è emerso anche che per l’utilizzo combinato con le barriere protettive il radar va installato in maniera opportuna. "Essendo le barriere di metallo, tedono a bloccare le onde, quindi è opportuno metterlo in alto e in posizione centrale rispetto alle barriere stesse", spiega Mucchi.

Sintetizza bene il senso del progetto anche Elisa Colzi, titolare di Colzi Fabrizio Orditura Campioni di Montemurlo, in un video sul sito del Pin. "Questa azienda è stata fondata nel 1985 da mio padre, dal 2011 ne ho preso le redini. Ci occupiamo di orditura di campioni, conto terzi, facciamo orditura su qualsiasi tipo di filato. Abbiamo avuto necessità di rendere ancora più sicuri i macchinari, così abbiamo partecipato al bando e il progetto è stato denomiato Sisaporo. Tramite gli ingegneri abbiamo aggiunto ulteriori sicurezze agli orditoi, essendo dei primi anni Duemila avevano bisogno di essere ammodernati. Grazie a Prisma abbiamo proiettato la nostra azienda nel futuro e l’abbiamo resa ancora più sicura".

Maristella Carbonin