REDAZIONE PRATO

Il futuro Alia Multiutility. Maxi tesoro da 5 banche. Sì al piano sindaci-Irace. Società, cambia il nome

Ieri si è svolta la riunione del consiglio di amministrazione della holding. Via libera alla tesoreria condivisa e alla richiesta di finanziamento .

Il futuro Alia Multiutility. Maxi tesoro da 5 banche. Sì al  piano sindaci-Irace. Società, cambia il  nome

Ieri si è svolta la riunione del consiglio di amministrazione della holding. Via libera alla tesoreria condivisa e alla richiesta di finanziamento .

"Quando giochi in casa si sente.. tutto è più facile e il risultato prevedibile" si dice al termine della riunione del consiglio di amministrazione di Alia Multiutility, la holding dei servizi pubblici della Toscana centrale (rifiuti, energia, acqua) con forti radici pratesi e quote al 18,5 per cento. Dopo il 3 a 2 in casa di Estra, arriva l’incontro sereno nel pomeriggio di ieri: il colosso dai piedi fragili, tante sono le fibrillazioni, mette a segno un’altra giornata utile al piano di sviluppo. Mercoledì la tesoreria coordinata tra Am, capofila, ed Estra, la partecipata (al 40 %), ieri via libera all’unanimità per le delibere su conti condivisi e sul finanzimento da un miliardo o giù di lì da chiedere alle banche. Presenti tutti, tranne Edoardo Franceschi e Manuela Grassi tra i consiglieri, con il vertice Lorenzo Perra, presidente, Nicola Ciolini, vicepresidente e Alberto Irace, amministratore delegato.

Riunione lineare e "liscia", nessuno "scossone": tutti d’accordo. "Si pensa a lavorare e basta cercando di metter da parte le polemiche" trapela a fine cda. E si guarda avanti. Intanto i risultati del cash pooling versione ’alleggerita’ permette di presentarsi alle banche con le spalle più forti.

La ‘tesoreria coordinata’ tra Alia M. ed Estra (saldi condivisi in tempo reale) è passata a maggioranza durante la riunione, burrascosa, del cda di Estra. No fermo del presidente Francesco Macrì e di Maria Cristina Rossi (quota Ancona). Sì altrettanto convinto dei pratesi: l’amministratore delegato Nicola Ciolini e la consigliera Daria Orlandi, imprenditrice del settore edile insieme al voto del vicepresidente Alessandro Fabbrini. Passaggio fondamentale per ottenere da cinque banche un tesoro di finanziamento: 605 milioni di cui 385 milioni di debiti esistenti da coprire e 220 milioni di risorse fresche per nuovi investimenti, che riguardano direttamente Alia M. ma anche Estra. A queste risorse si potrebbero aggiungere anche 360 milioni sempre per nuovi investimenti ma solo a fronte dell’eventuale conferimento di Coingas o della senese Intesa.

I tre sindaci più uno che stanno portando avanti la fase due della Multiutility; Sara Funaro, Firenze, Ilaria Bugetti, Prato (nella foto), Alessio Mantellassi, Empoli espressione dem con Alessandro Tomasi, Pistoia, espressione Fratelli d’Italia; hanno seguito passo passo gli sviluppi delle ultime 48 ore e sono stati allineati con le decisioni portate avanti dal vertice della holding. Nessuna smagliatura. D’accordo su tesoreria condivisa e maxi finanziamento. Adesso i soci (54 Comuni più i 10 ’contro’) aspettano le risposte da Alia M. alle richieste presentate dal documento maggioritario: piano industriale, alternative alla quotazione in borsa, coinvolgimento territori e società partecipate. Alla guida anche della fase due c’è Alberto Irace, super contratto a termine per il ruolo da ad, ma anche contratto a tempo indeterminato da manager Alia servizi ambientali. Chi gli è vicino non lo vede in bilico, anzi: "Lavora e lavora". Le titubanze sulla sua permanenza, a livello di soci, sarebbero cancellate.

Quando arriveranno le risposte ai soci?Ci vorrà molto meno di un anno, ma almeno sei mesi. La prima svolta, non solo simbolica, è pronta sul tavolo: il nuovo nome. Addio Alia Multiutility. Cambia il biglietto da visita. Ci hanno lavorato esperti di comunicazione e di mercato.

Luigi Caroppo