Il futuro della Multiutility. Il fronte del no alla Borsa: "Stop gestione privata". Bugetti, niente convegno

Sinistra Unita lancia i bond popolari. Domani confronto al Terminale. Lorenzo Chiani: "Contrari al potere manageriale, i Comuni siano decisivi". Anche il Movimento Cinque Stelle contro la quotazione a Piazza Affari .

Il futuro della Multiutility. Il fronte del no alla Borsa: "Stop gestione privata". Bugetti, niente convegno

Sinistra Unita lancia i bond popolari. Domani confronto al Terminale. Lorenzo Chiani: "Contrari al potere manageriale, i Comuni siano decisivi". Anche il Movimento Cinque Stelle contro la quotazione a Piazza Affari .

PRATO

"La quotazione in borsa intesa così, come viene proposta, non solo sarebbe una privatizzazione, ma sarebbe una finanziarizzazione, camuffata dalla falsa affermazione di essere utile a sostenere gli investimenti, migliorare il servizio, incrementare l’occupazione ed abbattere le tariffe. La gestione formalmente resta pubblica, ma sostanzialmente sarà privata perché dovrà soddisfare le esigenze della finanza che imporrà le sue regole estromettendo gli enti locali soci da qualsiasi influenza sulla qualità e costi dei servizi. La gestione di servizi indispensabili come quello idrico, quello energetico e quello dei rifiuti non può prevedere la presenza di soggetti privati che si aspettano (giustamente) la maggior remunerazione possibile del capitale investito". E così Sinistra Unita, la lista che ha sostenuto Ilaria Bugetti per la vittoria alle elezioni comunali, chiude la porta a uno sbarco della Multiutility dei servizi in Piazza Affari.

Una posizione non isolata nella maggioranza del centrosinistra, versione campo largo, in palazzo comunale. Anche il Movimento 5 Stelle quest’estate sulle colonne de La Nazione ha espresso chiaramente la ferma opposizione alla quotazione in Borsa del 49 per cento delle quote della holding di Alia (64 Comuni soci).

"Se ragioniamo in termini di dimensioni, non c’è dubbio che il superamento della frammentazione delle gestioni sia un opportunità, se però il ragionamento si sposta sulla redditività dell’operazione, occorre fare molta attenzione - sottolinea il consigliere comunale di Sinistra Unita Lorenzo Chiani - Che si tratti di acqua, di energia o di rifiuti, il servizio viene pagato dalle bollette dei cittadini e delle imprese, per cui la qualità del servizio in tutte le realtà territoriali, da quelle più rilevanti a quelle più marginali e relativi costi, non può essere legato alla massimizzazione del profitto".

Secondo Chiani "la quotazione in borsa intesa così, come viene proposta, non solo sarebbe una privatizzazione, ma sarebbe una finanziarizzazione, camuffata dalla falsa affermazione di essere utile a sostenere gli investimenti".

La ricetta di Sinistra Unita: "Il primo passaggio da fare è proprio quello far crescere la holding, magari con criteri e modalità diverse da quelle utilizzate, rivedendo anche gli aspetti statutari, solo dopo può essere affrontata la questione delle risorse necessarie per far fronte agli investimenti. Il finanziamento degli investimenti riteniamo sia un falso problema creato solo per giustificare l’indispensabilità della quotazione in borsa".

E al posto di Piazza Affari come garantire la quota di investimenti necessari per ammodernamento della rete fognria, per nuovi impianti di smaltimento e riuso dei rifiuti, per mettere in campo energie alternative? "I canali di finanziamento possono essere molteplici, dall’azionariato riservato agli utenti, dall’emissione di bond sul mercato interno o europeo, attraverso gli hydrobond sull’esempio del Veneto" dice ancora il consigliere di Sinistra Unita.

Le ammnistrazioni comunali, socie della Multiutility, stanno riaffermando il loro peso proprio in queste ultime settimane: "Partendo dal presupposto che nonostante la legge sull’elezione diretta dei sindaci, non siamo amministrati dal podestà, la questione delle mani dei partiti sulle aziende pubbliche andrebbe ricondotta in termini corretti. I consigli di amministrazione devono essere legati al territorio ed espressione degli enti locali proprietari, e riteniamo che ogni singolo consiglio comunale, almeno a livello di commissione consiliare, sia chiamato ad esprimere il gradimento. D’altra parte i cda amministrano un patrimonio che è di tutte le collettività. Occorre creare una distinzione totale tra cda e i ruoli manageriali. I manager devono svolgere l’esclusiva funzione gestionale e rispondere al cda del proprio operato".

Alia Multiutility presenterà nell’assemblea dei soci programmata per lunedì prossimo alcuni dati economici e finanziari. Proprio per dare la dimostrazione della potenzialità della holding. Secondo le previsioni di chiusura del 2024: 1.874 mln di euro di ricavi; 405 mln di euro Ebitda; 406 mln di euro investimenti operativi lordi.

Un panorama di clienti così composto: un milione nel settore energia e gas, un milione e 300mila abitanti e 46 Comuni nel settore acqua, un milione e 500mila abitanti e 58 Comuni nel settore ambiente. Investimenti necessari previsti nell’arco di cinque anni? Oltre quattro miliardi.

Luigi Caroppo