REDAZIONE PRATO

Il futuro della Multiutility: "Novità poco conosciuta e ancora molti dubbi"

Obiettivi e strategie: il sondaggio Federconsumatori rilanciato dalla Cgil. Nuovo nome e marchio, la richiesta dei Comuni soci è ancora disattesa. Eppure sono state investite risorse e competenze ma tutto è congelato.

La sindaca di Prato. Bugetti e di Firenze. Funaro all’assemblea. soci di Alia Multiutility

La sindaca di Prato. Bugetti e di Firenze. Funaro all’assemblea. soci di Alia Multiutility

Se ne parla molto, soprattutto nelle stanze delle istituzioni e della politica, ma il progetto non è molto conosciuto. E le titubanze tra i non molti cittadini che hanno approfondito il tema sono numerose e forti. Il piano della Multiutility, la holding dei servizi pubblici della Toscana centrale? Se ne sa poco. Emerge una predilezione per la gestione pubblica dei servizi (acqua, energia, rifiuti) e l’esigenza di un maggior coinvolgimento, spicca l’interesse per la questione delle bollette. È quanto evidenzia la Cgil Toscana in base ad un sondaggio di Federconsumatori Toscana rivolto a un campione di 475 iscritti. Il sondaggio rivela che il 54% degli intervistati ha dichiarato di non conoscere l’operazione della Multiutility, mentre il 22% ne è a conoscenza. Alla domanda, "siete favorevole all’aggregazione di servizi come acqua, energia e rifiuti?" il 33% ha detto di essere favorevole per avere un risparmio sulle bollette, il 49% ha detto di sentirsi più tutelati da una gestione pubblica dei servizi. Secondo il sondaggio la preoccupazione maggiore è il timore per le operazioni a tavolino, senza la partecipazione dei cittadini (57%) e il fatto che le tariffe subiscano un aumento (37%). Secondo Fabio Berni della segreteria Cgil Toscana e Laura Grandi, presidente Federconsumatori Toscana, "il progetto di Multiutility può rappresentare un’opportunità per il territorio dal punto di vista economico, ambientale, sociale, ma è fondamentale garantire la massima partecipazione dei cittadini, evitando di caratterizzare il percorso come una mera operazione della politica. La sensazione che avevamo, di poca informazione e coinvolgimento della cittadinanza, viene confermata dal questionario". Berni e Grandi rilevano come "un aspetto importante sottolineato dai cittadini sia quello relativo alla questione delle tariffe" e ribadiscono poi la contrarietà alla quotazione in borsa della Multiutility: "I servizi pubblici essenziali su acqua, energia e rifiuti non possono essere ricondotti alle logiche di mercato e alle speculazioni private".

Per Cgil Toscana e Federconsumatori Toscana è centrale anche il tema della partecipazione e quello della scelta del soggetto pubblico, oltre a quello della tutela del lavoro e della qualità del lavoro: "Un’operazione così importante non può prescindere da un reale processo partecipativo. Così come è fondamentale l’effettivo governo del soggetto pubblico. Una gestione pubblica di questi servizi sarebbe più idonea ad assolvere il compito di effettuare investimenti e, allo stesso tempo, restituire valore all’utente, rendendo così più sostenibile il costo dei servizi per la stessa utenza. La privatizzazione impedirebbe l’adozione di politiche mirate a restituire valore agli utenti, valore che verrebbe legittimamente rivendicato dagli azionisti". Infine, il tema essenziale del lavoro: "Nel progetto Multiutility va tutelata l’occupazione e la qualità del lavoro di chi è impiegato in questi servizi, in modo diretto o in appalto, a vantaggio anche della qualità dei servizi stessi".

In attesa che il progetto Multiutility entri maggiormente nelle case dei cittadini potrebbe essere molto utile far conoscere obiettivi e strategie anche attraverso un brand innovativo. Il nuovo marchio è stata una delle richieste dei soci (Firenze al 37,1%, Prato al 18,1%, Pistoia al 5,54%, Empoli al 3,4% ed altri comuni toscani al 35,9%). Doveva essere tutto pronto più o meno per fine 2024. Ma nuovo nome e nuovo disegno ancora sono congelati. Sono state investite risorse e competenze: al progetto nuovo brand della Multiutility della Toscana centrale hanno dato la loro consulenza grandi esperti come Beatrice Ferrari e Antonio Romano.

Luigi Caroppo