L’operazione sminamento è iniziata. Obiettivo liberare il territorio della Multiutility della Toscana centrale dalle tensioni per poter arrivare a un confronto più sereno e proficuo. Su alcuni temi fondamentali: portare avanti il piano industriale (o cambiarlo), allargare i confini dei soci (64 Comuni della Toscana centrale), capire come fare gli investimenti (addio alla Borsa ormai acclarato). La palla è rimessa al centro del dibattito dalla sindaca di Prato, Ilaria Bugetti, che come annunciato nei giorni scorsi, è la capofila dei primi cittadini. Ruolo significativo da svolgere allargando i gomiti per tenere, quanto meno di lato, i partiti, il Pd in primis.
E così ieri mattina è andata in scena l’assemblea di Alia Multiutility: due ore scivolate via senza scossoni visibili, ma con la consapevolezza che la holding, nata ufficialmente nel gennaio del 2023, è destinata a mutare pelle. Cambiare, quanto e in che modo non si sa. E così il colosso dei servizi pubblici (acqua, rifiuti, energia) si scopre se non più debole, quanto meno lento nel dare forza al piano di sviluppo. Non con i piedi di argilla, ma nemmeno con infiltrazioni di ferro e alluminio che danno vigore.
Parola d’ordine: "Adeguarsi ai tempi". È stato detto anche dal Pd toscano nel convegno di sabato scorso al Terminale (vertice dem nuovo, piano rifiuti in dirittura d’arrivo, acqua bene comune). Intanto il tempo si prende. Il motivo ufficiale è semplice e chiaro: "Il 65% degli abitanti dei Comuni soci di Alia Multiutility ha un nuovo sindaco e, allo stesso tempo, il 76% del capitale azionario è rappresentato da un nuovo sindaco" evidenzia la holding. Il presidente Lorenzo Perra e l’amministratore delegato Alberto Irace hanno presentato ai soci lo stato di avanzamento del progetto Multiutility "con particolare riferimento al percorso finora compiuto e ai prossimi passi dell’iter di aggregazione". Nessun riferimento a quotazioni a piazza Affari. La parola Borsa se prima era un tabù adesso è bandita. Ma Alia nel frattempo deve portare avanti il piano decennale varato anche prima della nascita della holding. E se la Multiutility, si dice, avrebbe bisogno di 4 miliardi e mezzo di euro per gli investimenti in un quinquennio, adesso Alia ha bussato alle porta delle banche. Ha bisogno del super prestito. Circa 900 milioni. Intorno ai 300 milioni per venire incontro alle operazioni di aggregazione e di partecipazioni societaria (anche per coprire vecchi debiti di società di cui è socia o è divenuta proprietaria) e circa 600 milioni per far fronte agli investimenti in atto (Prato, Pistoia, Empolese, San Donnino).
"Abbiamo deciso insieme ai soci di aggiornarsi entro il mese di ottobre, per approfondire ulteriormente la discussione iniziata e che darà poi ulteriori passaggi in una successiva assemblea" ha detto Lorenzo Perra al termine dell’assemblea. La nuova assemblea sarà preceduta dalla convocazione della riunione del patto di sindacato parasociale di primo livello, che comprende una quota intorno al 98% dei soci. Tale riunione per elaborare gli indirizzi da portare in assemblea sarà preceduta, nei territori interessati, dalle riunioni dei patti parasociali di secondo livello che riuniscono i Comuni di aree omogenee come quella pratese. Secondo la sindaca di Prato Ilaria Bugetti "quello che ci interessa in questo momento è l’attenzione agli investimenti per i territori, l’allargamento ad altri Comuni, quindi l’ascolto dei bisogni delle necessità degli altri Comuni nel processo di aggregazione, la tutela dei nostri cittadini e delle imprese sui vari territori, quindi il pensare alle tariffe e a come verranno garantite". Coinvolgere tutta la Toscana, secondo la sindaca, è doveroso.
La sindaca Bugetti ha l’agenda piena di post it gialli con scritto Multutility: vuole convocare i patti parasociali di secondo livello (prima riunione con i sindaci della provincia entro fine settembre). Poi maxi riunione con tutti i sindaci dei Comuni soci per delineare le linee guida del nuovo corso. E allora sarà tempo di una nuova assemblea dei soci.
Luigi Caroppo