REDAZIONE PRATO

Il grande caldo anticipa il raccolto. Cereali e legumi già via dai campi

Agricoltori alle prese con calendari sfalsati e produzioni pronte con largo anticipo ma di buona qualità. Curcetti: "Abbiamo finito la raccolta con quindici giorni di vantaggio. Ora preoccupano le bombe d’acqua".

Felice Curcetti

Felice Curcetti

Il grande caldo delle ultime settimane non ha effetti soltanto sulle persone piegate dall’afa che non molla nemmeno a tarda sera, ma anche sulle produzioni agricole in largo anticipo rispetto alla norma. A risentire delle temperature da record che, lo ricordiamo, domenica hanno superato i 40 gradi e lunedì sono arrivate a toccare 39,7 gradi, sono anche le produzioni di cereali, legumi, verdura.

A Prato esiste una realtà che sa bene cosa significa fare i conti con siccità e ondate di calore declinate alle coltivazioni e alla gestione degli animali da cortile: si chiama Felice Agricoltura, l’azienda agricola biologica di Bagnolo fondata da Felice Curcetti, di recente insignito del titolo di Ambasciatore di Campagna Amica di Coldiretti riservato a soltanto dieci imprenditori della terra in tutta Italia.

I campi di cereali e legumi sono stati già raccolti: troppo caldo per rispettare i tempi canonici di questo tipo di coltivazioni seminate lungo 153 ettari nelle colline di Montemurlo dalla Rocca alla villa del Barone, di cui 50 ettari dedicati a ulivi.

"Abbiamo iniziato la raccolta a metà luglio e l’abbiamo finita il 25 luglio. Normalmente si raccoglie fino alla metà di agosto - spiega Felice Curcetti -. Siamo quindi largamente in anticipo. La fortuna è che trattandosi di culture che necessitano di poca acqua, il raccolto non ha sofferto del grande caldo".

Quindici giorni di anticipo sul calendario dell’agricoltore che ha dovuto fare i conti con un’annata dai tempi sfalsati proprio perché se le produzioni agricole non vengono tempestivamente raccolte sono irrimediabilmente compromesse a causa del caldo che accelera i processi di maturazione.

C’è però una buona notizia: le temperature africane (per il momento) hanno salvato le olive. "Con le temperature sopra i 37 gradi la mosca dell’olio non riesce a riprodursi quindi la produzione è sana - aggiunge Curcetti -. Gli ulivi soffrono la siccità, ma non è così nociva come la mosca. Per adesso è una buona annata per le olive salve dal parassita". La grande preoccupazione per gli agricoltori è adesso legate al cambio del tempo: meglio la siccità alle bombe di acqua in grado di fare enormi danni. "C’è questo aspetto legato ai temporali fortissimi a cui ci ha abituato il meteo negli ultimi anni - aggiunge l’agricoltore - sono eventi estremi e dannosi, da un certo punto di vista è meglio che non piova per le produzioni".

Felice Agricoltura oltre che di coltivazioni biologiche si occupa anche di animali: le mille galline dislocate su quattro pollai da 250 animali tra Prato e Montemurlo soffrono per l’afa, ma con acqua costante e protezioni per il sole stanno affrontando bene il grande caldo estivo così come i ciuchi e le pecore di Curcetti. "Gli animali producono un po’ meno rispetto al solito - conclude -, noi li teniamo liberi con possibilità di riparo e acqua corrente quindi sì soffrono il caldo come noi, ma senza particolari criticità".

Silvia Bini