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"Il lavoro è dignità": Texprint, 700 in piazza Protesta vecchio stile tra bandiere e slogan

In solidarietà degli operai pakistani licenziati, ieri a Prato sono arrivati manifestanti da varie parti d’Italia a bordo di diciotto pullman

PRATO

Rafakat viene da Islamabad, da tre anni vive a San Giusto e lavora saltuariamente per varie aziende tessili, alternandosi tra turni in tintoria e nelle confezioni a gestione cinese. C’era anche lui ieri in piazza delle Carceri a portare solidarietà ai lavoratori Texprint, che da tre mesi portano avanti una battaglia con picchetti e scioperi per chiedere il rispetto del contratto di lavoro e la fine di un sistema di sfruttamento diffuso in tutta la filiera della moda. Ieri la manifestazione contro lo sfruttamento organizzata da Sì Cobas ha portato in piazza oltre 700 persone, la gran parte operai pachistani, arrivati dalla Toscana e anche da fuori regione. Bandiere del sindacato a sventolare tra quelle con falce e martello e pure contro la Tav: dal Castello dell’Imperatore gridavano al microfono slogan sui diritti dei lavoratori i sindacalisti dei Cobas che da mesi denunciano turni di lavoro massacranti di 12 ore senza contratti in regola. A prendere la parola anche gli operai Texprint per reclamare diritti e dignità del lavoro. Ai piedi del castello la piazza colorata di bandiere e riempita da tante persone, con lo schieramento di forze dell’ordine impegnate a presidio dell’area.

"Continueremo con i picchetti, il blocco delle merci e gli scioperi davanti alla Texprint perché abbiamo preso il testimone di tanti operai che da oltre 100 anni lottano per lavorare 8 ore al giorno per 5 giorni, e avere il riconoscimento dei loro diritti e il rispetto della loro dignità. Multe e denunce non ci fermano. La nostra lotta non riguarda tutto il sistema della moda", ha aperto la giornata di proteste Sarah Caudiero, referente Si Cobas Prato. E per sostenere i 13 lavoratori a cui è stata consegnata la lettera di licenziamento, in piazza è stata promossa una raccolta fondi.

Replica a sindacato e operai la stessa Texprint: "Le affermazioni sulla durata del lavoro di 12 ore per 7 giorni sono false, calunniose e pretestuose. Per la maggior parte dell’anno la fabbrica è chiusa nel fine settimana e il lavoro nei weekend viene effettuato, per poche ore, solo durante poche settimane ed è regolarmente retribuito come straordinario. I dipendenti lavorano già 5 giorni per 8 ore e godono di ferie, permessi e tutele di legge" conclude l’azienda.

Intanto mentre andava in scena la manifestazione, in via Sabadell davanti all’azienda secondo il Sì Cobas uno dei soci Texprint, al culmine di una lite, avrebbe lanciato acido su un lavoratore del picchetto, ferendolo a un braccio. In corso le verifiche della polizia.

Silvia Bini