Il Marconi esce fuori dai confini. L’alternanza scuola-lavoro ora è nelle aziende all’estero

L’istituto di via Galcianese ha ottenuto la certificazione Indire: "Grande traguardo raggiunto". Via al progetto Erasmus: i ragazzi frequenteranno sia lezioni in classe sia stage. Ecco dove.

Il Marconi esce fuori dai confini. L’alternanza scuola-lavoro ora è nelle aziende all’estero

L’istituto di via Galcianese ha ottenuto la certificazione Indire: "Grande traguardo raggiunto". Via al progetto Erasmus: i ragazzi frequenteranno sia lezioni in classe sia stage. Ecco dove.

Un altro tassello per lo sviluppo e l’internazionalizzazione dell’istituto professionale Marconi. Cresciuta in modo esponenziale negli ultimi anni sotto la direzione di Paolo Cipriani, ecco che la scuola di via Galcianese ora festeggia un nuovo, importante, traguardo grazie alla certificazione ottennuta dall’Indire, ossia l’Istituto nazionale di documentazione innovazione e ricerca educativa.

"È stato un bel traguardo, siamo orgogliosi del grande lavoro svolto - spiega il dirigente Cipriani -. Adesso siamo una scuola certificata Indire quindi possiamo curare direttamente l’organizzazione dei progetti che riguardano i nostri alunni e il personale". E tra le azioni di internalizzazione nell’ambito del progetto Erasmus, per i prossimi quattro anni, sia i docenti sia gli studenti della scuola di via Galcianese avranno un’opportunità eccezionale ossia non solo quella di poter andare a studiare all’estero, ma anche di svolgere lo stage in paesi stranieri. Un’occasione di crescita e di conoscenza ulteriore.

In particolare grazie al job sharing, i docenti andranno in scuole analoghe al Marconi che si trovano in Europa per apprendere e condividere buone pratiche relative all’insegnamento. Oltre ai professori anche gli alunni di quarta superiore avranno la possibilità di partecipare al progetto Erasmus sia in classe sia in azienda. Nel primo caso gli studenti restano all’esterno per circa due settimane ospiti di famiglie del luogo, mentre nel caso dell’Erasmus legato all’alternananza scuola-lavoro il soggiorno dura un mese, sempre ospitati dalla famiglie degli alunni stranieri.

"I ragazzi avranno una grandissima occasione di crescita - aggiunge Cipiani -. È fondamentale che la scuola in generale, si apra e che non resti chiusa, è determinante per crescita e la formazione dei nostri giovani".

Una commissione interna all’istituto valuterà le domande di ammissione: saranno prese in considerazione le motivazioni dei ragazzi che vorranno partecipare ad un’esperienza all’estero oltre ai voti e al rendimento anche del comportamento. I paesi ospitanti sono il Belgio, la Grecia, il Portogallo e la Croazia.

Silvia Bini