"Apprezziamo l’impegno dimostrato da prefetto e questore con le prime misure adottate. Nonostante tutto, pur accontentandoci per il momento, siamo in attesa che Prato possa avere le forze necessarie perché il pronto soccorso del Santo Stefano possa essere dotato di un posto di polizia fisso H 24". Così Roberto Cesario, segretario territoriale di Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, da sempre in prima linea per chiedere più tutele e più sicurezza per i lavoratori della sanità, troppo spesso presi di mira da violenze ed intemperanze ingiustificate dagli utenti dei servizi. L’ultimo episodio risale ad una settimana fa quando un paziente ricoverato in psichiatria ha aggredito due infermiere ed una operatrice socio sanitaria. "La nostra richiesta rimane la solita: un posto di polizia fisso - ribadisce Cesario -. Prendiamo atto di quanto ha spiegato il questore, del fatto che mancano uomini per sopperire ad un certo tipo di servizio in una città come Prato, in cui i numeri delle forze dell’ordine, sia di polizia che di carabinieri, non sono adeguati".
In attesa che arrivino i rinforzi, sono stati annunciati alcuni per potenziare la sicurezza nelle corsie dell’ospedale Videosorveglianza, servizio di vigilanza potenziato, una controllo room per segnalare immediatamente ogni criticità alle forze dell’ordine. Sono alcune delle misure individuate dal comitato provinciale presieduto dal prefetto Michela La Iacona. A proposito di videosorveglianza, saranno una trentina le telecamere da installare nei punti dell’ospedale in cui più frequentemente si registrano situazioni di caos. "Venerdì mattina ho fatto un sopralluogo in psichiatria – spiega Cesario – e ho trovato i tecnici al lavoro per installare il pulsante che si attiva quando si ravvede qualche pericolo, collegato direttamente alla centrale delle forze dell’ordine. Queste ultime possono intervenire rapidamente per rispondere all’urgenza. Si tratta dello stesso pulsante che è stato attivato al pronto soccorso subito dopo la nostra segnalazione fatta a settembre. Confermo che i giri delle volanti sono continui e frequenti al pronto soccorso, dove gli agenti si soffermano a chiedere se tutto va bene".
Ma oltre a questi interventi Nursind ha richiesto qualcosa in più. "Per quanto riguarda la psichiatria abbiamo chiesto un aumento di personale, una persona in più, domanda che è già stata presa in carico dalla direzione infermieristica aziendale - annuncia il segretario territoriale - inoltre proponiamo una revisione dei turni, una loro riorganizzazione affinché non siano formati da sole donne. Le tre colleghe aggredite una settimana fa hanno rischiato tanto, hanno fatto denuncia e sono ancora infortunate". Uno dei nodi da sciogliere per il pronto soccorso di Prato, come per altri a livello nazionale, è che non diventi il luogo in cui far confluire persone che non hanno effettivi problemi sanitari, ma che rientrano in quelle categorie di persone con problematiche sociali. "A questo proposito il prefetto ha chiesto alla sindaca di attivarsi per trovare una soluzione per certi casi, affinché possano essere presi in carico da altri servizi, come i servizi sociali, e in altre strutture come alberghi sanitari - conclude Cesario -. Come ha detto la stessa prefetto, il pronto soccorso ora è un luogo molto monitorato, dopo le nostre segnalazioni, grazie ad una costante presenza di agenti, anche in borghese. Ci vorrebbe una maggiore cultura del rispetto da parte degli utenti: spesso i sanitari lavorano in situazioni disagiate con poco personale e un ospedale piccolo, ma non è colpa loro se per esempio ci sono trenta persone in attesa".
sa.be.