"Alle regionali vogliamo fare il botto", si tuonava ieri nelle stanze di via Carraia. E il botto lo fai solo facendo il pieno di preferenze con un nome forte per il consiglio regionale. Quel nome il segretario-assessore del Pd, schleiniano convinto, non lo fa ancora ma tutti gli indizi sembrano convergere verso la candidatura dell’ex sindaco Matteo Biffoni, bonacciniano, coordinatore del programma per le regionali 2025. Un ruolo di regista per lui mentre si punta a rafforzare la centralità di Prato nel contesto regionale, complice l’euforia post voto in Emilia-Romagna e Umbria. "Elly Schlein ci ha abituati che dividersi non serve, occorre unità con tutte le sensibilità del partito sulla scia però di quel cambiamento presente a Prato dal 2023. Chi meglio di Biffoni può aiutare a coordinare il nostro programma politico per le regionali? Gli abbiamo chiesto un impegno per portare in Toscana le nostre proposte. Troppo presto per fare nomi: manca un anno e un anno in politica è un’era geologica. La composizione delle liste e la presidenza della Regione sono temi che saranno affrontati agli inizi dell’anno nuovo".
Capitolo alleanze: porte aperte a Italia Viva all’interno di un’eventuale coalizione larghissima, comprendendo anche Avs e Cinque Stelle con i loro dissidi interni a livello nazionale. Non c’è dubbio che a Prato un nome dell’ala riformista (Biffoni) risulterebbe più gradita ai sostenitori di Renzi. Biagioni non pone veti. "Alle amministrative avevamo optato per il campo largo abbracciando diverse sensibilità, dai Cinque Stelle a Sinistra Unita. Per le regionali le porte sono sempre aperte perché abbiamo bisogno di costruire una vera alternativa al centrodestra non solo guardando a quello che fa il centrodestra ma guardando soprattutto a chi oggi decide di non andare a votare. La vittoria alle amministrative ci insegna che, quando siamo uniti e forti nelle aree più complesse, veniamo premiati".
Dietro l’angolo anche il congresso provinciale nel 2025. Con Biagioni che, in quanto assessore, da statuto non può più ricandidarsi per la segreteria. Il suo successore ideale? Un giovane o una giovane. "Vogliamo arrivare a un congresso che porti a una classe dirigente nuova alla guida del partito, continuare con quello che Prato ha abituato tutta la Toscana a essere: una realtà giovane anche nei suoi gruppi dirigenti", è il pronostico di Biagioni poco prima della presentazione ufficiale della nuova segreteria provinciale composta da 17 persone (sette donne e dieci uomini), età media 45 anni. In segreteria siedono di diritto 5 persone: il segretario Marco Biagioni, la capogruppo dem Monia Faltoni, il tesoriere e consigliere regionale Marco Martini, il segretario dei Gd Niccolò Ghelardini e la portavoce delle democratiche Luana Bracone. Poi, una rosa di 12 nomi nominati direttamente dal segretario: Sandra Bolognesi (scuola), Endrio Corrado (tesseramento e circoli), Andrea Dominijanni (volontari), Aksel Fazio (coordinamento e aree tematiche), Gilda Fronzoni (Unione comunale Pd di Montemurlo), Lorenzo Leo (responsabile organizzazione), Mirko Lo Russo (Circoli Pd di Poggio a Caiano e Carmignano), Marta Logli (iniziativa politica e partito militante), Simone Mangani (politiche pubbliche e rapporti istituzionali), Alessandra Petrelli (comunicazione e partito digitale), Alessio Pietrolungo (transizione ecologica), Matilde Rosati (pubblica amministrazione e professioni). Presto la segreteria sarà integrata con una rappresentanza della Vallata. Biffoni partecipa in qualità di invitato permanente in quanto appunto coordinatore del programma per le regionali 2005, insieme alla consigliera Martina Cacciato, coordinatrice dell’area "culture, femminismo e pari opportunità".
Maria Lardara