MARIA LARDARA
Cronaca

Il pediatra giallista. Solito, le grandi passioni. Una storia da raccontare

Ha curato generazioni di pratesi. Firma il testo del musical con Marcorè al Politeama: "A chi mi parla di Sherlock Holmes non riesco a resistere" .

Ha curato generazioni di pratesi. Firma il testo del musical con Marcorè al Politeama: "A chi mi parla di Sherlock Holmes non riesco a resistere" .

Ha curato generazioni di pratesi. Firma il testo del musical con Marcorè al Politeama: "A chi mi parla di Sherlock Holmes non riesco a resistere" .

di Maria Lardara

PRATO

Gli hanno chiesto di portarlo a Broadway, giusto qualche giorno fa. Sì, con il protagonista Neri Marcorè e tutta la Compagnia delle Formiche. Non capita sempre, del resto, che il detective più famoso al mondo ispiri un musical pronto a fare il pieno in tutti i teatri che lo ospitano. Ma quando a New York il dottor Enrico Solito, il ‘pediatra-detective’ pratese d’adozione, uno degli autori dei musical che arriverà nel weekend al Politeama, ha raccontato il successo dello spettacolo al raduno degli sherlockiani di "The Baker Street Irregulars", si sono accese tante lampadine nei presenti. Perché non sognare?

L’occasione era il compleanno di Sherlock Holmes e lui, Solito, non poteva non essere invitato di fronte a una platea di 200 esperti mondiali (è stato il primo italiano a entrare nel club): autore di una quarantina di racconti apocrifi, quattro romanzi storici e articoli specializzati sulla creatura letteraria nata dalla penna di Arthur Conan Doyle, per oltre quarant’anni Solito è stato il medico di tanti bimbi pratesi. Quando lo rintracciamo telefonicamente, si trova all’aeroporto di Parigi di ritorno dalla Grande Mela. Anche se il camice bianco lo ha appeso al chiodo un anno e mezzo fa e ora fa il giallista a tempo pieno (a Sesto Fiorentino, dove vive, è uno degli organizzatori del festival di letteratura noir dal 24 al 31 gennaio, "Dalla parte del giallo", promosso dal Comune proprio con Neri Marcorè, Maurizio De Giovanni, Giancarlo De Cataldo), il legame affettivo con i genitori degli ex assistiti è rimasto. Molti di loro verranno a vedere il musical al Politeama. In città Solito ha curato generazioni di bambini diventati oggi padri e madri. C’è chi ha spiccato il volo. Uno di loro, Antonio Lanza, è diventato un performer di musical e sarà sul palco proprio a fianco di Marcorè. Il suo ex pediatra lo ha scoperto per caso e si è quasi commosso: il mondo è piccolo, si sa. E dire che i musical a Solito non piacevano…

Dottor Solito, com’è nata la collaborazione con i produttori del musical?

"Tutto nacque da una telefonata di Andrea Cecchi, il regista che insieme a me e Alessio Fusi è autore del testo. Questo accadde sei anni fa. Mi presentò la sua compagnia di musical e mi chiese una mano per un musical su Sherlock Holmes. Di primo acchito la mia reazione fu quella di rispondergli: Cosa? Siete pazzi, a me i musical non piacciono".

E poi come andò a finire?

"A chi mi parla di Sherlock Holmes non riesco a resistre. invitai Cecchi la sera stessa a fare una chiacchierata. In questi anni ci siamo divertiti come pazzi con la Compagnia delle Formiche. Li ho vessati in tutti i modi – ride, ndr – con la mia ossessione per i particolari che il pubblico potrà cogliere come dettagli di scena".

Un esempio?

"La pistola di Watson è la fedele riproduzione di una rivoltella in dotazione all’esercito britannico del 1897. Questo fa parte dell’attenzione pignola e ossessiva dei particolari storici che è tipica di noi sherlockiani"

Adessso che è in pensione ha più tempo a disposizione per fare il giallista?

"Diciamo di sì. Quando andai pensione scelsi di non abbracciare la libera professione: ben venga il legame affettivo con i genitori dei miei ex assistiti ma evito di dare consigli medici per non dare noia ai colleghi più giovani. Anche se ho trovato il modo per rimanere a Prato pur non lavorando…".

In fondo, un medico lo è per sempre...

"E infatti do il mio contributo come volontario, sempre a Prato. Collaboro con Opera Santa Rita per la formazione pediatrica dei loro operatori e con l’organizzazione Medu, (Medici per i diritti umani, ndr): la notte vado in giro con il camper fra i senzatetto, anche a Prato. Fuori c’è tanta sofferenza".

Il volontariato ce l’ha nel sangue, essendo stato con Emergency in Darfur e in Afghanistan. Ma nella vita di Enrico Solito c’è sempre stata la militanza di sinistra. Ci sono enigmi da risolvere anche lì?

"Bella domanda. Scomodando Francesco Guccini, mi sono sempre sentito un militante severo. A Sesto mi dimisi da segretario di Sinistra Italiana a 68 anni, credendo che a un certo fosse importante lasciare il timone ai giovani, che sono capaci di vedere più lontano. Purtroppo, negli ultimi vent’anni invece che andare a sinistra la sinistra è andata al centro. Non ho mai aderito al Pd: con Elly Schlein va meglio ma c’è ancora tanto da fare. A 71 anni sarei un po’ stanchino…".

E invece come vede oggi la situazione della pediatria sul territorio?

"Ci sono davvero molti problemi in tutta la sanità: si assiste a tagli tali da mettere in ginocchio tutto il sistema sanitario. O si rilancia quest’ultimo oppure si chiude: l’aria politica che tira è brutta"

Torniamo al teatro. Verrà a vedere il musical a Prato?

"Di sicuro. Verrò con mia figlia che vive in Spagna. Ho comprato da tempo i biglietti per domenica pomeriggio. La mattina porterò Marcorè a Sesto per il festival del giallo".