La vespa velutina va fermata. Con azioni mirate promosse dalla Regione con il supporto delle Università di Pisa e Firenze.
La giunta regionale toscana, su proposta della vicepresidente e assessora all’agricoltura, Stefania Saccardi, ha approvato una delibera con cui definisce le azioni contro i calabroni a zampe gialle, detti anche vespe velutine, dannosa specie aliena invasiva, in grado di danneggiare le api mellifere e i loro alveari.
Ricordiamo che il primo nido di vespa velutina è stato trovato in Toscana, grazie alla telemetria, con antenne trasmittenti inserite negli insetti, proprio a Prato, in una siepe a Casale, lo scorso primo novembre.
Il progetto coinvolge apicoltori, Regione, università di Pisa e Firenze. "E’ la prosecuzione anche nell’annualità 2025 – spiega Stefania Saccardi – del nostro piano per eradicare le specie aliene invasive, nell’interesse dei produttori e delle produzioni agricole. Lo attueremo anche grazie alla collaborazione e consulenza delle Università di Pisa e di Firenze. Di pari rilievo è il coinvolgimento delle associazioni apistiche, fondamentale sia per l’esecuzione delle attività di monitoraggio, che per la loro esperienza maturata negli anni, sia per le operazioni di distruzione e neutralizzazione dei nidi delle specie invasive".
Le attività di monitoraggio e neutralizzazione dei nidi dei calabroni vengono attuate da parte delle Associazioni apistiche presenti sul territorio regionale.
Si tratta dell’Associazione Regionale Produttori Apistici Toscani (Arpat), di Toscana Miele, e dell’Associazione Apicoltori delle province toscane (Aapt). A loro andrà un contributo fino al 90 % delle spese relative agli interventi, per un importo massimo di 40mila euro. Al Dipartimento di biologia e di scienze veterinarie dell’Università di Pisa e al Dipartimento di biologia di quella di Firenze andranno invece oltre 70mila euro.
L’intervento si basa su una attività di coordinamento scientifico, con l’implementazione della rete di monitoraggio attivo negli apiari del territorio regionale, sulla raccolta delle segnalazioni provenienti dal monitoraggio attivo e passivo (utilizzando la rete telematica Stop velutina e sull’elaborazione dei dati raccolti), oltre che su un’attività di formazione del personale impiegato nella distruzione dei nidi di vespa velutina individuati con l’attività di monitoraggio.
In Toscana il settore apiario è forte di oltre 138.456 alveari e oltre 15mila apiari gestiti da circa 7mila apicoltori, che rappresentano buona parte del patrimonio apistico nazionale.