di Leonardo Montaleni
Il Prato tornerà a giocare al Lungobisenzio entro la fine del mese di ottobre. I lavori stanno procedendo spediti in via Firenze. Ma, almeno inizialmente, i tifosi dovranno fare a meno della tribuna coperta, che per tornare agibile necessita di ulteriori lavori al tetto. Questo almeno quanto emerso dal sopralluogo effettuato ieri dal nuovo presidente biancazzurro, Stefano Commini, assieme ad alcuni tecnici del Comune. Ed entrando dentro lo stadio, in effetti, la percezione è che l’obiettivo sia effettivamente realistico: "Il prato verde del campo centrale è già in buone condizioni, anche se l’ultima semina verrà fatta a settembre e quindi l’erba avrà poi bisogno di qualche settimana di riposo, circa tre, per crescere adeguatamente in ogni zona del rettangolo di gioco", spiega Franco Pasquale, funzionario tecnico del Comune, che ieri mattina ha aperto le porte dell’impianto per il mini sopralluogo. "In contemporanea verranno sistemati anche gli spogliatoi e gli impianti del Lungobisenzio e la struttura verrà anche ripulita e rinfrescata, compresa la scala esterna di accesso. Saranno infine resi agibili i servizi degli spogliatoi esistenti, quelli che si trovano sul lato ferrovia, per arrivare entro ottobre a restituire l’impianto già perfettamente agibile al Prato". Come detto, però, la tribuna centrale avrà bisogno di interventi di impermeabilizzazione al tetto e quindi, almeno a quanto trapela dagli stessi uffici comunali, non sarà agibile per le prime partite del prossimo campionato di serie D. I tifosi, insomma, dovranno accontentarsi delle due tribune scoperte che comunque saranno disponibili. Resta da capire quando verranno portati a termine questi interventi sul tetto della tribuna coperta, che necessitano comunque di un impalcatura e di un ponteggio e che rientrano in un lotto diverso (e successivo) di lavori rispetto a quelli attualmente in corso.
Un intervento non eccessivamente costoso e che presenta tempi relativamente brevi di realizzazione (si parla di qualche settimana), ma che è, come si può immaginare, fortemente condizionato dalle condizioni atmosferiche che caratterizzeranno il prossimo autunno. Il campo sussidiario di allenamento, intanto, è stato ripulito ed è ora in condizioni decorose. Forse non il terreno di gioco ideale per svolgere la preparazione agonistica, visto che l’erba latita e il fondo è molto duro e secco, ma in ogni caso niente di paragonabile a quel che era appena pochi mesi fa. "Per il momento il Comune ha mantenuto gli impegni presi e le promesse fatte. Conto sul fatto che effettivamente per le prime gare di campionato il campo sia pronto", dice il presidente del Prato, Stefano Commini. "Ho visto con i miei occhi il progredire dei lavori. Dovrò verificare bene con gli uffici questa problematica della tribuna centrale, che comunque dovrebbe limitarsi a interessare poche partite. In caso contrario dovremo cercare di trovare una soluzione diversa per renderla utilizzabile il prima possibile. Questo sarà il nostro quartier generale e ci tengo che sia tutto fatto nel modo migliore. Nel frattempo mi ha fatto piacere sapere che i tifosi verranno a Fiumalbo per il ritiro della prima squadra. Li ringrazio dell’attaccamento che già stanno dimostrando a questa maglia". Di sicuro c’è che dopo il ritiro di Fiumalbo, che si concluderà il 14 agosto, il Prato dovrà tornare ad allenarsi in zona, ma non lo potrà fare al Lungobisenzio. La società ha in corso una serie di trattative per trovare la giusta soluzione, che, almeno per gli allenamenti potrebbe essere in realtà il vicino campo sintetico del Coiano Santa Lucia, in viale Galilei, che in quel periodo non ha attività con le rispettive squadre dilettanti e giovanili. Da settembre, poi, il Prato di Pagliuca potrebbe spostarsi sul sussidiario, lavori permettendo. Resta invece ancora un’incognita l’impianto dove il Prato giocherà le prime sfide ufficiali della stagione, anche se non è da escludersi a priori l’ipotesi di iniziare giocando il maggior numero di gare possibili in trasferta (se la Lega darà il suo assenso).