Il presepe speciale : "Così il podere Monni è arrivato in Vaticano"

Cameriere di Poggio ha realizzato una natività per la mostra internazionale "Sono partito dal modellismo militare, serve una precisione estrema" .

Il "podere Monni" è diventato un presepe ed è esposto alla mostra internazionale "100 Presepi in Vaticano". E’ la prima volta che una natività di Poggio a Caiano viene selezionata per questa prestigiosa mostra. A fare domanda di partecipazione è stato l’autore, Saverio Monni, 63 anni, che ora racconta con soddisfazione come è arrivato fino in Vaticano.

"Ho esposto un presepe dalle Suore Minime alcuni anni fa, quando organizzavano la mostra, e l’anno scorso mi hanno raccontato di questa iniziativa in Vaticano dove vengono esposti presepi da tutto il mondo. Così l’ho realizzato, ho mandato le fotografie e sono stato ammesso".

Il presepe è visibile dallo scorso 8 dicembre a Roma e la mostra sarà aperta fino al 7 gennaio. Saverio Monni vive a Poggio a Caiano ed ha una grande manualità perché ha iniziato con il modellismo militare, dopo ha utilizzato queste tecniche per i presepi. "Il modellismo militare – spiega – richiede una precisione estrema. Gli abiti dei soldati, le insegne devono essere fedeli all’originale, non sono ammesse variazioni. Nella costruzione di un presepe ho modo invece di esprimere la mia creatività e ho pensato ad una natività ambientata in un casale toscano, non quella classica di Betlemme. I materiali utilizzati sono cartone, cemento, sabbia, il das cotto, polistirene, legno. Ho ricreato il casale con i suoi personaggi inserendo alcune professioni che qui da noi erano diffuse, come le trecciaiole e personalizzo le statuine con abiti e accessori come il cappello, la penna, il mantello".

Personalizzare statuine significa manipolare oggetti di 10 centimetri e realizzare abiti di quelle dimensioni e quindi è un lavoro di grande pazienza e precisione. In questa passione, Monni è sostenuto anche dalla moglie e dalla figlia e quest’ultima si occupa soprattutto degli abiti dei personaggi.

Saverio Monni ha lavorato in queste settimane anche al presepe allestito davanti alla Pieve di Artimino. Monni è diventato un presepista autodidatta perché nella vita, da sempre, fa il cameriere in un ristorante vicino a Ponte Vecchio: "Ho sempre amato questo lavoro perché mi piace stare a contatto con il pubblico".

Dalla provincia di Prato è arrivato in Vaticano anche il presepe di Serena Malpaganti: "Ho realizzato un presepe in pasta di carta del dopoguerra inserito in un lume da carrozza – ha spiegato qualche giorno fa la collezionista pratese a La Nazione – e sono davvero contenta di avere questa bella possibilità. A giugno ho inviato la candidatura, mandando cinque presepi. La commissione ne ha scelto uno, ossia quello più piccolo, da inserire all’interno di una casetta. Questo per salvaguardare i pezzi da collezione. Avevo proposto anche altri presepi più grandi, ma viste le loro dimensioni sarebbero dovuti stare fuori e quindi accessibili a chiunque". La mostra in Vaticano è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19,30 e l’ingresso è gratuito.

M. Serena Quercioli