REDAZIONE PRATO

Il pronto soccorso chiuso per quattro ore Troppi accessi Covid, pazienti a Careggi

La decisione presa per evitare il sovraffollamento dalle 16 alle 20. Nel corso delle precedenti ondate non si era mai arrivati a tanto

Ieri pomeriggio il pronto soccorso del Santo Stefano è andato in grave affanno, tanto che ha lanciato un sos per alleggerire la pressione dei nuovi arrivi di pazienti non Covid. Così, con l’accordo di direzione sanitaria, direttore del pronto soccorso Alessio Baldini e responsabile del 118 Prato-Firenze, Simone Magazzini – che conosce bene la situazione del pronto soccorso pratese – è stato deciso di attuare, per la prima volta dallo scoppio della pandemia, un’azione drastica per allentare la pressione degli accessi all’emergenza-urgenza e poter gestire le persone che già affollavano il pronto soccorso in attesa di un posto letto in reparto. Dalle 16 alle 20 di ieri sera è stata deviata almeno una decina di ambulanze del 118 con i pazienti a bordo verso l’ospedale fiorentino di Careggi. La scelta è caduta su pazienti che potevano essere presi in carico successivamente, ammesse al contrario le persone con urgenze gravi e non differibili. Dall’azienda sanitaria fanno sapere che i cittadini che nell’arco di quelle quattro ore si sono presentati al pronto soccorso da soli, accompagnati oppure portati in ambulanza, sono stati accolti come sempre.

Il problema principale sta nell’afflusso dei pazienti non Covid che in questa terza ondata va ad aggiungersi ai pazienti contagiati ed è ripreso in maniera sostenuta, a differenza di quanto accaduto durante la prima ondata.

All’epoca gli accessi erano crollati arrivando anche a 50-60 nelle 24 ore. Adesso il fenomeno è completamente cambiato: infatti, il numero delle presenze nelle 24 ore si assesta in genere su 150-160 persone. L’alto numero di pazienti affetti da Covid in arrivo al pronto soccorso del Santo Stefano - sono sistemati sia nell’Hdu al piano terreno del pronto soccorso e al primo piano in Obi (Osservazione breve intensiva) - ed il potenziamento dell’area Covid che ieri contava 159 posti, ha fatto sì che sia diminuita la capacità di accoglienza per i ricoveri ordinari.

I letti per i pazienti non Covid nei vari ‘setting’ del Santo Stefano sono diminuiti e la loro gestione è entrata in notevole affanno, tanto che come detto è stato necessario ricorrere ad un’azione di ‘alleggerimento’ della struttura di emergenza-urgenza per dare il tempo di sistemare coloro che erano già stati presi in carico. Nella prima ondata, per esempio, si ricorda una chiusura per tre giorni del pronto soccorso dell’ospedale San Jacopo di Pistoia. Situazione mai registrata all’ospedale pratese.

Sara Bessi