Il protocollo della Regione. Studio su flussi e su abitudini. E integrazione ferro-gomma

Messi a disposizione 150mila euro per avere un quadro completo dello scenario . Sotto la lente anche l’aspetto geologico e ambientale per individuare valide alternative.

Le sorti dei trasporti in Val di Bisenzio sono appese ad un protocollo d’intesa, la cui ideazione nasce nell’aprile del 2023, durante una visita del governatore Giani a La Briglia, in un momento di particolare criticità, quello dell’avvio della riforma del 118: senza personale sanitario in bassa Valle e con un’unica strada senza alternative, la Val di Bisenzio vedeva messa a nudo, definitivamente, tutta la sua fragilità. Annunciato da Calamai per l’inizio del 2024, il protocollo d’intesa è arrivato all’indomani della frana che bloccò la Sr 325 per circa un mese: è del 22 aprile 2024 la delibera di giunta regionale che mette insieme i vari attori alla ricerca di soluzioni per il trasporto pubblico e per la viabilità. Due date, inserite nel protocollo firmato da tutti – Regione, Provincia, Comune di Prato, di Montemurlo, di Vaiano, Vernio e di Cantagallo - pochi giorni dopo la delibera: entro 6 mesi dalla firma la Regione avrebbe restituito lo studio sull’ "ottimizzazione" del Tpl e entro 12 mesi dall’affidamento dell’incarico (e non oltre il 25 giugno 2025) ci sarebbero stati i risultati sulla viabilità. A che punto siamo? L’aggiornamento arriva dall’assessore regionale Stefano Baccelli (nella foto) e dai suoi uffici, che per quel che riguarda la viabilità annunciano un confronto con i Comuni e le associazioni di categoria all’inizio del 2025. "Con Dgr n.335/2024 - spiegano - sono stati assegnati 150.000 euro per la redazione del Docfap al Settore Viabilità Regionale ambiti Firenze – Prato e Pistoia. Ad oggi sono in corso di affidamento da parte del Settore in questione i seguenti servizi: studio del traffico (già in corso di esecuzione); modellazione Bim delle varie alternative progettuali; compatibilità geologica delle varie alternative; compatibilità ambientale e paesaggistica delle alternative. Lo studio complessivo delle alternative prevede l’individuazione di un numero elevato di soluzioni suffragate dalla fattibilità tecnico-ambientale. Tali soluzioni saranno sottoposte al vaglio dei comuni interessati e delle associazioni di categoria nei primi mesi del 2025". Dal punto di vista del Tpl, spiegano che il cambio di alcuni interlocutori, causato dalle elezioni, ha portato ad un rallentamento del lavoro. "Nel frattempo l’integrazione ferro-gomma nei servizi di trasporto pubblico in Val di Bisenzio è stata sperimentata in occasione di eventi che hanno determinato l’interruzione della Sr 325".

Negli esempi portati dalla Regione, la connessione autobus-treno resasi necessaria con l’interruzione di marzo e quella attuale per i 70 studenti valbisentini che frequentano la scuola superiore di Castiglion dei Pepoli e che a causa della chiusura della strada a Rasora, stanno utilizzando il treno e poi il pullman.

Claudia Iozzelli