REDAZIONE PRATO

Il raddoppio della declassata. Tunnel Soccorso, ecco i soldi. L’Anas al lavoro sul progetto

Il ministero delle Infrastrutture ha finanziato diverse opere: c’è anche il nuovo sottopasso. Serviranno in totale 46 milioni di euro. Prosegue la fase di progettazione e appalto del cantiere .

Accanto alla Salerno-Reggio Calabria, alla statale Jonica e ai collegamenti con il porto di Gioia Tauro c’è anche Prato. Il ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini mette sul tavolo circa 7,6 miliardi per la costruzione di nuove strade, ma anche per manutenzione straordinaria e tecnologie innovative. In Toscana arrivano 207 milioni che consentiranno anche il raddoppio della declassata nel tratto compreso fra via Marx e via Nenni che costerà in totale 46 milioni di euro (36 milioni erano già stati finanziati).

La realizzazione del sottopasso fa un altro passo avanti dopo il via libera del ministero. L’opera di collegamento fra gli svincoli di Prato Est e Prato Ovest arriva ad un punto di svolta importante per l’opera che dovrà cancellare l’attuale ’strozzatura’ sulla declassata attraverso la realizzazione di un tunnel che renderà più fluida la circolazione grazie al raddoppio della carreggiata anche in quel tratto del viale Leonardo Da Vinci.

Dopo oltre due anni, lo scorso agosto, è arrivato parere positivo del ministero dell’ambiente, e ora la copertura economica definitiva dell’opera pronta per partire. A questo punto Anas potrà procedere con la gara e il cantiere che ragionevolmente potrebbe partire prima della fine dell’anno. Anas deve infatti redigere il progetto esecutivo e mettere l’opera a gara, rispettando le prescrizioni contenute nella Via, in particolare sulla falda (bisogna evitare l’effetto-barriera), il rumore, le terre di scavo.

Il progetto prevede la realizzazione di un tunnel interrato di circa 700 metri sulla declassata al Soccorso. Il punto più approfondito dalla commissione tecnica di Via è quello relativo appunto alla falda. Un tema che viene toccato sotto due aspetti: il primo è il rischio di effetto barriera (cioè che il sottopasso vada a intaccare il regolare scorrere della falda), il secondo è quello del monitoraggio dell’ambiente idrico. Altro tema importante di prescrizioni riguarda la fase di cantiere.

Tre mesi prima dell’inizio dei lavori al Soccorso Arpat dovrà ricevere un piano di mitigazione dei rumori. Inoltre per tutti e tre gli anni di cantiere dovranno essere previste delle postazioni per il rilevamento delle polveri sottili. Non resta che partire.

bl