di Leonardo Montaleni
PRATO
Scongiurato l’effetto Milano o Torino. Ma i pratesi ieri sono tornati ad affollare il centro storico
a caccia dei regali natalizi oppure semplicemente per passare un 8 dicembre "quasi normale". E qualche assembramento in diversi punti del centro si è creato, non tanto perché c’erano gruppetti di persone ferme a parlare quanto per il passaggio contemporaneo di tanta gente nelle strade principali del cuore della città. Nemmeno la pioggia ha scoraggiato infatti i numerosi pratesi che ieri pomeriggio si sono riversati in Corso Mazzoni, via Garibaldi, piazza del Duomo, piazza delle Carceri e piazza San Francesco.
Tutti con la mascherina indossata e con l’ombrello in mano, anche se, ad onor del vero, sul rispetto delle distanze di sicurezza ci sarebbe qualcosa da ridire. Qualche assembramento, come detto, si è visto. Le strade strette, specie se molto affollate, in questo non aiutano, ma almeno la maggior parte dei pratesi impegnati nello "struscio" ha avuto la buona idea di non soffermarsi troppo ad osservare le vetrine, cercando di mantenere costante il ritmo da passeggiata. Per favorire il deflusso e la fuga da situazioni di potenziale "rischio" anche i vicoli meno battuti, perché privi di negozi, come per esempio via Settesoldi, sono risultati di grande aiuto. A colpo d’occhio è sembrato un po’ di fare un tuffo nel passato, ad un sabato pomeriggio qualsiasi pre Covid, quando si faceva fatica anche a trovare spazio per passeggiare tanta era la gente che si riversava in centro storico. Per guardare a tempi più recenti, qualcosa di simile ad un buon giovedì sera di aperture estive. Tutti in fila ordinata (e di qualche decina di metri) per prendere un trancio di pizza in via Garibaldi; tutti fuori dai negozi in paziente attesa del proprio turno; tutti a consumare un caffè caldo davanti a bar e pasticcerie e a scambiare quattro parole col vicino di casa o con l’amico e compagno di serate, trovato per caso con la famiglia a fare shopping. Qualcuno addirittura ha azzardato un aperitivo anticipato da asporto, consumato in piedi. Insomma fame di libertà e di ritorno alla vita di tutti i giorni, ma nel rispetto delle normative anti-contagio, seppur con qualche pericolosa sbavatura da tenere sotto controllo. Guardando all’altra faccia della medaglia, invece, i supermercati più grandi della città nel pomeriggio di ieri erano quasi deserti: sia quelli all’interno dei grandi centri commerciali, dove il resto dei negozi ha mantenuto le saracinesche abbassate considerando il giorno di festa e le imposizioni da zona arancione, sia quelli al di fuori.
Sarebbe stato un buon giorno per fare una ricca spesa in tranquillità. Ma i pratesi hanno piuttosto preferito riscoprire i negozi del centro addobbato a festa, spinti (inutile stare qui a negarlo) dalla chiusura di tutti i centri commerciali presenti nel circondario. Alla ricerca di qualche ora di normalità, o quasi, per cercare di affrontare le feste, più o meno blindate, che ci aspettano almeno con qualche regalo sotto l’albero. O almeno si spera.