Ogni singolo pezzetto di stoffa di seta o di lana, come ogni scarto di tessitura, era prezioso anche nel Rinascimento. Non si sprecava, anzi si riusava finché aveva fibre utili. E’ questo il tema del seminario di due giorni – organizzato dal Ministero dell’università e della ricerca con gli atenei di Firenze, Padova e Verona – che si terrà oggi e domani al Museo del Tessuto, e che si intitola "Da scarto a risorsa: l’innovazione tessile tra Rinascimento e sfide attuali". Un parallelismo che non è scontato. Infatti, il valore del riuso è cambiato nei secoli. Oggi il riciclo è un valore aggiunto della produzione, ne certifica la qualità e il rispetto dell’ambiente, nel 1400 gli scopi erano ben diversi.
CronacaIl Rinascimento e il recupero nel tessile