La Nazione con il Museo e Centro di documentazione della Memoria e della Resistenza vuol dare voce ai 152 deportati nei campi di concentramento e ai loro familiari. A Prato, i pochi sopravvissuti di quella tragedia non ci sono più, ma ci sono i familiari e i parenti, gli amici, i conoscenti che possono diventare i "nuovi testimoni", ripercorrendo la vita e la perdita di quelle persone. La memoria non si chiude in un fatto privato, ma si può condividere e farla diventare approfondimento politico e sociale. Familiari, parenti e amici possono recuperare tra i ricordi, i fatti di quei giorni bui della deportazione. Un incrocio virtuoso tra memorie personali e i documenti archiviati nelle sale del Museo, capace davvero di aiutare a costruire la memoria di tutti. Per raccontare, per ricomporre insieme la storia dei deportati, scrivere a: [email protected]. o mettersi in contatto con: [email protected]. Quei giorni del 1944, fra il 4 e l’8 marzo, dovevano essere giorni di lotta. Divennero sgomento e dolore. Dietro lo sciopero per fare cessare il trasferimento di mano d’opera in Germania e contro sfruttamento degli impianti produttivi a favore dell’industria bellica del Terzo Reich, oltre le rivendicazioni economiche, c’era un chiaro intento politico: dire no alla guerra e al fascismo. Quando il Cln dell’Alta Italia proclamò lo sciopero generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, a Prato, i lavoratori aderirono con forte slancio. La partecipazione allo sciopero coinvolse in prima fila le fabbriche più importanti del territorio, sull’esempio di quanto stava accadendo nelle città del triangolo industriale del nord. La protesta operaia si intrecciò con la lotta partigiana. Dopo lo sciopero, immediata e durissima fu la reazione nazifascista. Gli uomini, anche giovanissimi, furono prelevati con forza dalle fabbriche e dalle case, rastrellati per strada, condotti nei campi di concentramento. Quei fatti sono diventati, oltre la cronaca, le storie individuali e la storia collettiva della nostra comunità.
ma.chi.