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Il tram delle polemiche: "Opera faraonica e inutile. E’ uno spreco di risorse"

L’opposizione in consiglio comunale contro il progetto della Metrotranvia "Un costo di 500 milioni per arrivare fino a Campi. A chi servirà?".

"Già nel 2006, le Camere di Commercio di Firenze, Prato e Pistoia ci incaricarono di redigere uno studio sulla "metrotranvia". Già allora, ci rendemmo conto come non ci fossero i numeri per rendere sostenibile un’opera del genere. E non credo che il quadro odierno sia migliore di quello di vent’anni fa, anzi: oggi dobbiamo confrontarci con maggiori problemi idraulici e con la denatalità". Lorenzo Frasconi, ingegnere e consigliere comunale della Lista Cenni, ha elencato una delle ragioni che il centrodestra pratese ha espresso per ribadire la propria contrarietà al progetto della tranvia Prato-Firenze preannunciato nelle scorse settimane dal sindaco Ilaria Bugetti e dal governatore Eugenio Giani.

Frasconi, insieme al capogruppo della Lega Claudio Stanasel, ai consiglieri di Fratelli d’Italia Gianni Cenni, Tommaso Cocci e Rocco Rizzo, al capogruppo di Forza Italia Rita Pieri e al consigliere della Lista Cenni Leonardo Soldi hanno contestato l’operazione sotto più aspetti. Iniziando dalle previsioni sull’utenza che si servirebbe del tram. "Innanzitutto, si parla di quasi 500 milioni di euro per arrivare dalla stazione centrale a Campi Bisenzio. Non a Firenze quindi, per il momento: per servire chi? - ha continuato il consigliere Frasconi – mi risulta poi che la previsione dello studio sia di circa 38mila utenti al giorno. Passando dai Macrolotti, come ipotizzato nel tracciato? La reputo una stima eccessivamente ottimistica".

Un aspetto condiviso da Cenni, il quale ha posto l’accento sul costo dell’operazione. "Parlando di potenziale utenza, non bisogna dimenticare l’impatto che avrà sul trasporto pubblico la realizzazione della terza corsia dell’autostrada – ha premesso – io penso che la prima ipotesi avanzata negli scorsi anni, quella di collegare il Centro Pecci con l’aeroporto di Peretola, potesse essere sensata. Questa no: rapportando i costi ai benefici, si prospetta un’altra operazione come quella relativa al tunnel del Soccorso". I consiglieri di minoranza imputano all’amministrazione anche una totale mancanza di coinvolgimento nelle scelte: si riferiscono in particolare a una richiesta di commissione congiunta sull’argomento avanzata lo scorso luglio che sarebbe stata accolta dopo mesi e calendarizzata per giovedì prossimo.

"Ma non c’è nemmeno stato un vero ascolto della volontà dei cittadini, nonostante il Pd continui a parlare su molteplici argomenti di processi partecipativi – ha aggiunto Stanasel – senza contare che la proposta iniziale riguardava il tratto Pecci Peretola, non Prato-Villa Montalvo". Un altro dubbio, sollevato da Pieri, riguarda le coperture economiche dell’opera. "Un progetto che ad oggi non ha una copertura economica – ha fatto notare la consigliera di Forza Italia - ma che è basato su una previsione". L’alternativa, secondo Cocci, è sfruttare i binari della stazione centrale che saranno "liberati" dall’attivazione della Foster a Firenze. "Crediamo che serva una mobilità alternativa e la stazione Foster può diventare un’opportunità anche per Prato, considerando i binari che si libereranno – ha concluso – io ero favorevole all’idea originaria, che è stata sottoposta per anni all’attenzione della Regione. Nonostante tutto, si è aspettato tutto questo tempo e l’insediamento del governo di centrodestra per chiedere mezzo miliardo di euro volto a realizzare una linea che non porta Prato verso l’aeroporto, ma a Villa Montalvo: uno "splendido giardino" in mezzo al nulla. Sarebbe uno spreco di risorse non da poco".

Giovanni Fiorentino