Perché si è candidata?
"Perché penso che mettersi al servizio dei propri concittadini sia una delle cose più belle da fare per chi come me ha una grande passione per la politica. Perché amo Prato, una città che non vuole smettere di trasformarsi, con l’idea che si debba sempre guardare avanti, alle sfide del progresso, senza mai lasciare indietro nessuno".
Un bilancio della campagna elettorale.
"E’ una bella campagna di ascolto, è il momento in cui si accolgono i bisogni delle persone e in cui si lancia un progetto. Ed è bello vedere l’entusiasmo di donne e uomini nel proporre idee e progetti, la loro voglia di guardare lontano, l’energia positiva di chi vuole dare un contributo".
La bella sorpresa?
"Il grande affetto che già sentivo, ma che forse è la cosa più bella da ritrovare. Tanti si ricordano di me ragazzina o dei miei genitori, mi raccontano aneddoti del passato. Nella luce che hanno nei loro sguardi vedo l’affetto ed è una grande carica per me".
La delusione?
"Avere avuto poco tempo per arrivare a tutti come avrei voluto. Ma non la definirei delusione, piuttosto rammarico. Vorrei incontrare tutti, ma proprio tutti non posso. Cercherò di farlo il più possibile".
Mai visti tanti confronti fra candidati sindaci, com’è il clima tra voi?
"Cordiale direi, c’è rispetto reciproco. In caso di elezione chiederò anche ai miei avversarsi di oggi di dare una mano".
Tre urgenze per Prato.
"La cura, la mantenzione e il decoro, ma va anche ricordato che negli ultimi mesi molte risorse del Comune sono state destinate alle somme urgenze causate dal dramma dell’alluvione. C’è però da fare di più, perché la cura delle piccole cose è fondamentale e il bello chiama il bello. Un monitoraggio degli uffici comunali, per capire dove ci sono sofferenze e valutare la possibilità di ampliamenti d’organico nei settori più in difficoltà: il contributo delle persone che fanno parte della macchina comunale è importantissimo. E poi la sicurezza: credo molto nel supporto che le associazioni di volontariato potranno dare nel presidio delle zone più a rischio".
I primi tre progetti in caso di elezione.
"La costituzione dell’Ufficio Eir, Europa-Italia-Regione, che avrà come base il potenziamento dello sportello Europa del Comune. Ci sono temi e opportunità che incidono nel funzionamento delle nostre aziende. Quindi avere un collegamento diretto con Bruxelles, al fianco della Regione, è molto importante. Quello del Comune è un ruolo di coordinamento prezioso ed è fondamentale la sinergia con le associazioni di categoria. Poi è chiaro che busserò con tenacia alle porte del governo, perché si capisca cos’è Prato e di cosa ha bisogno. Il secondo progetto è la delega di giunta dedicata alle frazioni e la creazione dei consigli di zona per incrementare il coinvolgimento della popolazione nelle scelte che riguardano i quartieri: un modello basato sulla ‘prossimità’, parola che mi è particolarmente cara. Infine, la riqualificazione del sistema dei parcheggi, non solo quelli lungo le mura".
Perché i pratesi dovrebbero votare per lei?
"Per la passione, la visione e l’esperienza che abbiamo. Per quello che proponiamo per la nostra città, che corre veloce e non lascia indietro nessuno. Per la mia storia, che è fatta di tante battaglie. Perché non mi arrendo mai, perché so ascoltare le persone".
Anna Beltrame