"Il 98,6% delle visite diagnostiche urgenti eseguite entro tre giorni? Devo essere l’unico sfortunato in tutta la regione. Sto chiamando il cup, tutte le mattine alle 7,45, da 10 giorni, ma nessuno riesce a trovarmi un posto per fare una ecografia. Nemmeno fuori Prato. Ma chi li dà questi numeri?". La risposta ai dati forniti alla stampa venerdì dall’assessore regionale alla Salute Simone Bezzini, arriva da Fabio Bianchi. Il cittadino pratese ha una ricetta urgente per eseguire una ecografia entro 72 ore da quando il medico curante gli ha fatto la richiesta, ossia dal 27 luglio. "Chiamo tutte le mattine all’apertura - spiega Bianchi – In 10 giorni nessuno mi ha trovato un posto libero. Gli addetti del cup verificano le disponibilità sul sito online, lo stesso che ogni cittadino può controllare da solo, ma non c’è mai un appuntamento disponibile da nessuna parte. Ho provato a telefonare agli istituti privati e lì ho trovato posto ma a pagamento. Allora se la Regione non è in grado di garantire queste urgenze, dovrebbe dire ai cittadini che pagano le tasse: fai la visita a pagamento e poi ti rimborso, ma non ci pensa nemmeno". Bianchi ha un problema simile con una visita oculistica, questa volta non urgente, che deve prenotare a nome del padre.
"Mi propongono appuntamenti dovunque tranne che a Prato – prosegue – A Empoli, a San Marcello pistoiese, a Pescia, a Marradi. Non ci voglio andare, vivo in una città non nella giungla. Non essendo una urgenza non ho fretta di prenotare ma non capisco perché ci debbano essere sempre posti liberi in altre città e mai a Prato". Bianchi si scaglia contro i numeri diffusi dalla Regione secondo i quali, dal primo gennaio 2023 a oggi, il 98,9% delle visite urgenti prenotate sono state fatte entro i tre giorni successivi, il 98,6% per quanto riguarda la diagnostica. Sulle prestazioni brevi, quelle da garantire entro 10 giorni, il valore registrato nella prima metà di luglio – sempre secondo la Regione – è arrivato al 91,58% per le visite e all’88,36% per la diagnostica.
"Ma dove vivono? – attacca ancora Bianchi contestando i numeri della sanità toscana – Se un medico come il mio fa una ricetta urgente, vuol dire che l’esame deve essere fatto nel più breve tempo possibile. Non si fidano neppure dei dottori? Possibile che solo io abbia trovato queste difficoltà? Andrò avanti finché posso, poi se mi sentirò male andrò al pronto soccorso a fare quello che loro non vogliono, ossia intasare l’ospedale. Quando ho letto quei dati mi sono sentito preso in giro".
Laura Natoli