
Si scrive Pfm ovvero Premiata Forneria Marconi, si legge pezzo fondamentale della storia della musica italiana. Non solo leggera. Una delle formazioni più importanti del Made in Italy sarà sul palco di "Prato è di nuovo spettacolo", mercoledì primo settembre ore 20,45 in piazza del Duomo, ingresso solo con il green pass, mentre stasera il pubblico è atteso dal concerto di Samuele Bersani. Ma come si fa a raccontare la storia della Pfm in poche righe? Impossibile. Un gruppo definito come "band simbolo del rock progressivo italiano" che quest’anno raggiunge il traguardo dei cinquant’anni di carriera. Tutto comincia sul finire degli anni Sessanta, quando giovani e talentuosi musicisti si chiamavano semplicemente "Quelli". La formazione era composta da Franz Di Cioccio, Franco Mussida, Flavio Premoli, Giorgio Piazza. Il cantante all’epoca si chiamava Teo Teocoli, che poi abbandonerà il gruppo nel 1967. La genesi della Pfm era proprio questa. Negli anni tanti musicisti se ne sono andati, altri sono arrivati. In tutti però, grande talento e grande voglia di sperimentare. Erano gli anni in cui la musica si trasformava in uno strumento di lotta e di trasgressione. Dopo i Quelli ci furono i Krel e poi la Premiata Forneria Marconi. Fondamentale e determinante l’arrivo del grande Mauro Pagani; incontro che avviene all’ombra della registrazione del disco di Fabrizio De Andrè, "La buona novella". 1971: primo disco ufficiale della band, il primo singolo che conteneva due brani, "La carrozza di Hans" e "Impressioni di settembre" ancora da pelle d’oca. Quello che è successo dopo è leggenda. Alcuni degli album degli anni Settanta sono "Per un amico", "L’isola di niente", "Chocolate kings" che doveva essere il lancio internazionale della band, "Jet lag", "Passpartù", fino al mitico live registrato durante il lungo tour di De Andrè nel 1978, dove le poesie di Faber si arricchivano di un arrangiamento unico ed emozionante. La figura di De Andrè sarà ricorrente nella storia della Pfm. E poi, si sa, la storia dei gruppi musicali è costellata di addii, ritorni, pause di riflessione anche per la Pfm è stato così. Gli anni più recenti vedono la Pfm impegnata nella realizzazione di molti live, molte collaborazioni, molti omaggi a De Andrè persino sul palco di Sanremo, luogo mai frequentato per scelta. Nel 2009 per la prima volta all’Ariston a dieci anni dalla scomparsa di Faber, due anni dopo a fianco del vincitore Roberto Vecchioni. La voglia di mettersi in gioco come fanno solo i grandi, porterà alla scrittura di un’opera rock ispirata alla figura di Dracula. Tutto il mondo immenso della Pfm in piazza del Duomo a Prato il primo settembre. Impressioni (ed emozioni) di settembre!
Federico Berti