Imprevisto ‘bellico’ per la maxi piscina di Iolo

Le indagini hanno individuato uno strato di terra che deve essere rimosso

"Al momento siamo dentro tanto al cronoprogramma comunicato dalla ditta quanto alle scadenze Pnrr. Non ci sono ritardi, ma imprevisti dovuti alla terra ritrovata durante le indagini. Il cronoprogramma ad oggi è comunque rispettato e resta quello comunicato". Lo ha fatto presente il sindaco Ilaria Bugetti a proposito dello stato d’avanzamento del cantiere che dovrà portare alla realizzazione del nuovo Stadio dell’Acqua di Iolo, rispondendo ieri in consiglio comunale a un’interrogazione presentata dal capogruppo della Lega Claudiu Stanasel. E si è detta fiduciosa su un punto: il complesso sportivo comprendente una vasca da 25 metri e una da 50, per un progetto da 16 milioni di euro (6,5 dei quali provenienti dal Pnrr) che promette di garantire alla città un impianto di livello nazionale, vedrà la luce entro la prima metà del 2026. Un aspetto non secondario, in quanto il mancato rispetto delle tempistiche rischierebbe di causare la perdita delle risorse europee. "E’ fondamentale completare lo Stadio dell’Acqua entro la primavera del 2026 per garantire la rendicontazione dei fondi all’Unione Europea – ha affermato Stanasel - con i ritardi attuali, il rischio di non rispettare queste scadenze è più concreto". L’amministrazione ha spiegato che il cantiere è stato consegnato la scorsa estate alla ditta vincitrice dell’appalto integrato e che nei primi giorni dello scorso settembre è iniziata la verifica bellica del terreno oggetto dell’intervento. I saggi effettuati hanno fatto tuttavia emergere uno strato di terreno di riporto di 70 centimetri circa di spessore, caratterizzato da detriti ferrosi capaci a quanto pare falsato l’esito delle indagini belliche. "Sarà necessario rimuovere questo strato per poi procedere all’ispezione bellica, all’indagine geologica e alla stratificazione del terreno in relazione al rischio sismico – ha continuato Bugetti - la caratterizzazione dello strato di terra di riporto da spostare è già stata fatta e fortunatamente non è terra da discarica. Ora dobbiamo vagliarla per escludere la presenza di residui bellici anche in essa. Poi potremo spostarla in un altro terreno di proprietà del Comune. Nel frattempo è stato avviato il procedimento per la verifica del progetto definitivo".

Se poi il consigliere di maggioranza Enrico Romei ha ribadito che il cantiere entrerà nel vivo a breve, la capogruppo di Forza Italia Rita Pieri ha spostato lo sguardo al prossimo biennio, esprimendo l’auspicio che l’amministrazione abbia pensato alle modalità secondo cui gestire o affidare la gestione di quello che sarà uno degli impianti più estesi d’Italia. Il consigliere FdI Cosimo Zecchi ha invece spostato l’attenzione sulla piscina di via Roma, preoccupato dell’impatto che l’attuale chiusura potrebbe avere sulla pallanuoto. "Abbiamo agito tenendo conto degli impianti che abbiamo. Non era scontato montare il pallone e riaprire la piscina: una decisione frutto di uno sforzo compiuto dall’amministrazione dopo aver ascoltato le richieste pervenute ed aver messo le risorse necessarie", ha risposto Bugetti sulla Coliz-Martini, tornando in conclusione sul nuovo Stadio dell’Acqua, "un cantiere che non dipende dal Comune, ma vigileremo e supporteremo la ditta".

Giovanni Fiorentino