REDAZIONE PRATO

"In dieci anni ispezioni a 20mila ditte cinesi"

Dopo il caso sollevato dall’agenzia britannica Reuters sugli audit annunciati, ossia sulle ispezioni relative al rispetto di regole e diritti...

Dopo il caso sollevato dall’agenzia britannica Reuters sugli audit annunciati, ossia sulle ispezioni relative al rispetto di regole e diritti...

Dopo il caso sollevato dall’agenzia britannica Reuters sugli audit annunciati, ossia sulle ispezioni relative al rispetto di regole e diritti...

Dopo il caso sollevato dall’agenzia britannica Reuters sugli audit annunciati, ossia sulle ispezioni relative al rispetto di regole e diritti dei lavoratori, che vengono condotte dalle imprese committenti sulle imprese di fornitura nel settore moda e i conseguenti attacchi di Forza Italia "sull’inefficacia dei controlli relativi al progetto Lavoro sicuro", interviene Renzo Berti, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl Toscana centro. "Il piano ‘Lavoro sicuro’ nei suoi 10 anni di attività ha consentito di ispezionare quasi 20.000 imprese a conduzione cinese, rilevando carenze molteplici".

È quanto afferma Berti, fornendo i numeri sul progetto criticato nei giorni scorsi da Forza Italia, "un progetto - sottolinea - che ha dimostrato efficacia nel territorio pratese". In particolare nel corso dei controlli a sorpresa sono stati scoperti 1.752 dormitori e 520 cucine abusivi, 1.938 casi di bombole a gas in sovrannumero, 1.620 impianti elettrici non a norma, 2.610 attrezzature non conformi, 2.767 situazioni di carenza igienica. Irregolarità che hanno determinato "prescrizioni alle imprese carenti per complessivi 14.521 punti e sanzioni che al 30 giugno scorso hanno portato all’incasso di quasi 28 milioni di euro, 27.866.693 per l’esattezza". Quando il piano ha preso inizio, dopo la tragedia del 1 dicembre 2013, il rogo a Teresa Moda con sette vittime, ricorda ancora Berti, "nell’area pratese le imprese in regola per la sicurezza erano allora meno del 20%. Nel 2024, pur avendo esteso l’attività di controllo ad ogni ambito relativo alla sicurezza, sono risultate il 63,6%".