In ricordo di Beppe, il giornalista scrittore

Incontro aperto al pubblico per ricordare Giuseppe Giagnoni, scrittore e giornalista galantuomo, caratterizzato da fede, generosità e coerenza. Un uomo che ha portato con sé il profumo di vivere.

Era Beppe per gli amici, perché c’era in lui l’odore della campagna descritta con pennellate stilistiche anche dagli autori toscani Paolieri e Ficini a lui carissimi e ribadita nelle sue opere come “le novelle del contado“ oppure “vendemmia e amore” dove sentivi l’odore delle cantine dei giorni appiccicosi di mosto, mentre pigiavi l’uva a piedi scalzi. Era il sor Giuseppe per gli altri grazie al carisma che induceva tutti a concedergli credito e fiducia, mentre lo scrittore giornalista galantuomo dava del “tu” ai notabili, guardando da sotto in sù con lieve ironia tutti quelli che parlavano a bocca larga e mele strinte.

Lo ricorderanno forse anche così domani pomeriggio a partire dalle 17 in biblioteca Lazzerini gli organizzatori di questo incontro aperto al pubblico, nel corso del quale Graziella Farina, Francesco Venuti e Piero Gheradeschi si uniranno ai molti che gli hanno voluto bene. Fra questi i colleghi e i collaboratori della Nazione prima in via Garibaldi, sopra il negozio del Panci da dove si pettinava tutta Prato, poi in via San Giorgio. Fra questi Mauro Mancini, Piero Paoli, Luciano e Piero Gherardeschi, Umberto Cecchi, Riccardo Berti, Marilena Chiti, Franco Riccomini, Riccardo Mazzoni, il sottoscritto). Giagnoni significava fede, indissolubilità della famiglia, generosità emblematica anche nella vicenda di una piccola de La Castellina, che grazie alla sottoscrizione dei pratesi e all’ iniziativa prevalente di Beppe, portammo a operare a Torino da Dogliotti, riferendo in cronaca una giornata indimenticabile con il cuore della piccola in mano al grande chirurgo.

Beppe considerava l’altezzosità espressione fatua del divenire, a cui contrapposto stavano la correttezza dei comportamenti, la sincerità delle espressioni, la coerenza con sé stesso e con gli altri. Portò via con sé il profumo di vivere.

Roberto Baldi