REDAZIONE PRATO

In sala ora aiuta il robot. In un anno 400 operazioni

L’Asl: "Risultato eccezionale per la chirurgia robotica, avviata dall’aprile 2023"

Quasi 400 interventi nel primo anno di attività, un risultato eccezionale per la chirurgia robotica italiana che nel 2023 nelle sale del Santo Stefano quanto a numero di procedure effettuate con il robot, è andata ben oltre le stime dei professionisti fatte a inizio anno. Da quando fu impiegato la prima volta il 6 febbraio 2023, si contano oggi 318 interventi di urologia, 51 di chirurgia generale, 19 di otorinolaringoiatria per un totale di 388 casi trattati con un sistema che costituisce l’avanguardia e la più efficace alternativa agli interventi effettuati con le tecniche chirurgiche classiche: dalla ridotta degenza ospedaliera, al minore dolore post operatorio, alla più rapida ripresa con il ritorno alle normali attività.

Il robot è divenuto operativo prima in prova visione con un programma, cioè, di 40 casi per interventi di prostatectomia robotica nel corso dei quali il sistema è stato messo a punto anche a livello di procedure infermieristiche e anestesiologiche. Successivamente l’impiego del robot chirurgico è stato esteso a tutte le patologie di pertinenza urologica e ancora dopo a interventi di chirurgia generale e otorinolaringoiatria.

"Siamo orgogliosi di questo risultato frutto di un grande lavoro di squadra – dichiara il direttore sanitario Maria Teresa Mechi – Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato a questo progetto, oltre Graziano Vignolini, direttore della Urologia, Stefano Cantafio, direttore della Chirurgia generale e Antonio Sarno, direttore della Otorinolaringoiatria, per lo straordinario lavoro in team". Collocato a Prato per la sua posizione baricentrica rispetto alla rete ospedaliera, il robot è a disposizione di tutti i professionisti del dipartimento delle chirurgie della Asl Toscana centro diretto da Stefano Michelagnoli. "In ogni struttura urologica aziendale è stato fatto un percorso di formazione che ho seguito in prima persona – spiega Vignolini, coordinatore attività di chirurgia robotica in urologia – Il successo di questo anno nasce da un’organizzazione che ha voluto la direzione generale e che ha consentito di poter garantire il servizio anche ai pazienti di Pistoia e Empoli. Il percorso ha previsto la formazione di un medico per centro dell’ospedale di Pistoia, Empoli e Prato con il supporto dell’urologia di Santa Maria Annunziata diretta da Alberto Lapini e l’altrettanto supporto del chirurgo urologo Andrea Gavazzi". Il primo intervento è stato realizzato dall’equipe di urologia di Prato a febbraio di un anno fa su un giovane paziente con tumore alla prostata, dimesso a pochi giorni dall’operazione. Successivamente sono stati eseguiti interventi di pertinenza uro-oncologica in particolare per tumore prostatico, renale e vescicale. Nel corso dell’anno il 99% delle procedure chirurgiche ha riguardato pazienti oncologici per i quali, grazie alla tecnica robotica, l’Asl ha ampliato l’offerta, dando un contributo all’abbattimento delle liste di attesa. "E’ stato un percorso bello e faticoso che non avrebbe potuto registrare tali risultati senza la collaborazione degli anestesisti, degli infermieri, dell’equipe di sala e del personale dei reparti – dice Vignolini – Non era mai successo che al primo anno di attività col robot, un ospedale in Italia registrasse i nostri numeri".