Quasi 400 interventi nel primo anno di attività, un risultato eccezionale per la chirurgia robotica italiana che nel 2023 nelle sale del Santo Stefano quanto a numero di procedure effettuate con il robot, è andata ben oltre le stime dei professionisti fatte a inizio anno. Da quando fu impiegato la prima volta il 6 febbraio 2023, si contano oggi 318 interventi di urologia, 51 di chirurgia generale, 19 di otorinolaringoiatria per un totale di 388 casi trattati con un sistema che costituisce l’avanguardia e la più efficace alternativa agli interventi effettuati con le tecniche chirurgiche classiche: dalla ridotta degenza ospedaliera, al minore dolore post operatorio, alla più rapida ripresa con il ritorno alle normali attività.
Il robot è divenuto operativo prima in prova visione con un programma, cioè, di 40 casi per interventi di prostatectomia robotica nel corso dei quali il sistema è stato messo a punto anche a livello di procedure infermieristiche e anestesiologiche. Successivamente l’impiego del robot chirurgico è stato esteso a tutte le patologie di pertinenza urologica e ancora dopo a interventi di chirurgia generale e otorinolaringoiatria.
"Siamo orgogliosi di questo risultato frutto di un grande lavoro di squadra – dichiara il direttore sanitario Maria Teresa Mechi – Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato a questo progetto, oltre Graziano Vignolini, direttore della Urologia, Stefano Cantafio, direttore della Chirurgia generale e Antonio Sarno, direttore della Otorinolaringoiatria, per lo straordinario lavoro in team". Collocato a Prato per la sua posizione baricentrica rispetto alla rete ospedaliera, il robot è a disposizione di tutti i professionisti del dipartimento delle chirurgie della Asl Toscana centro diretto da Stefano Michelagnoli. "In ogni struttura urologica aziendale è stato fatto un percorso di formazione che ho seguito in prima persona – spiega Vignolini, coordinatore attività di chirurgia robotica in urologia – Il successo di questo anno nasce da un’organizzazione che ha voluto la direzione generale e che ha consentito di poter garantire il servizio anche ai pazienti di Pistoia e Empoli. Il percorso ha previsto la formazione di un medico per centro dell’ospedale di Pistoia, Empoli e Prato con il supporto dell’urologia di Santa Maria Annunziata diretta da Alberto Lapini e l’altrettanto supporto del chirurgo urologo Andrea Gavazzi". Il primo intervento è stato realizzato dall’equipe di urologia di Prato a febbraio di un anno fa su un giovane paziente con tumore alla prostata, dimesso a pochi giorni dall’operazione. Successivamente sono stati eseguiti interventi di pertinenza uro-oncologica in particolare per tumore prostatico, renale e vescicale. Nel corso dell’anno il 99% delle procedure chirurgiche ha riguardato pazienti oncologici per i quali, grazie alla tecnica robotica, l’Asl ha ampliato l’offerta, dando un contributo all’abbattimento delle liste di attesa. "E’ stato un percorso bello e faticoso che non avrebbe potuto registrare tali risultati senza la collaborazione degli anestesisti, degli infermieri, dell’equipe di sala e del personale dei reparti – dice Vignolini – Non era mai successo che al primo anno di attività col robot, un ospedale in Italia registrasse i nostri numeri".