REDAZIONE PRATO

In vendita il Donchisciotte di viale Galilei

La base d'asta per il ristorante pizzeria sfiora i 200mila euro

Il Donchisciotte di viale Galilei (foto Attalmi)

Prato, 8 luglio 2014 - Una pizza da 200mila euro.No, non è tempestata di diamanti. E’ la stima di una delle pizzerie più conosciute di Prato, il Donchisciotte di viale Galilei, messa in vendita dal curatore fallimentare Evaristo Ricci. C’è tempo fino al 30 luglio per presentare l’offerta per aggiudicarsi l’attività, base d’asta fissata nella cifra di 191.250 euro. La pizzeria è aperta e funzionante e, nonostante il fallimento della società, non ha mai smesso di sfornare pizze e cuocere primi e secondi. E’ infatti in esercizio provvisorio, autorizzato dal giudice fallimentare del tribunale di Prato, Maria Novella Legnaioli, proprio per non pregiudicare gli incassi di un’attività che, al di là delle vicende societarie, ha sempre riscosso un certo consenso di pubblico. Il fallimento della società fu dichiarato dal tribunale di Prato alla fine di febbraio del 2013, contestualmente al fallimento del Sancho Panza di via Valentini e al Donchisciotte I Cavalieri di Iolo.

Il perito incaricato di valutare il valore dell’attività ha concluso per la cifra di 200mila euro per l’azienda nel suo complesso e in 25mila euro per i beni mobili e le attrezzature. Chi si aggiudicherà la vendita sarà tenuto a subentrare nel contratto d’affitto del fondo, che costa circa 26mila euro l’anno, e al mantenimento per almeno un anno dei sei dipendenti a tempo indeterminato che lavorano nel locale (nell’organico ci sono anche altre persone con contratto a chiamata). Le domande vanno presentate entro le 12 del 30 luglio allo studio del curatore Evaristo Ricci, in via Baldinucci 65, il giorno dopo saranno esaminate: se ce ne dovesse essere solo una (e ritenuta in regola),si procederà all’aggiudicazione, mentre in caso di più offerte ci sarà una gara con rilanci di 2mila euro. Di certo si tratta di una vendita ben più appetibile rispetto a quella delle società fallite contestualmente, inattive da tempo, mentre il ristorante di viale Galilei non ha mai smesso di lavorare e, anzi, procede a ritmo serrato. Si tratta di vedere se da qui a fine mese ci saranno investitori disponibili a farsi avanti per rilevare il locale e portarlo avanti. Ovviamente l’azienda viene ceduta nello stato di fatto e di diritto in cui si trova, ma ad esclusione dei crediti e dei debiti del fallimento, che rimarranno a carico della procedura e non graveranno sui nuovi acquirenti.

Luca Boldrini