Omicidio colposo plurimo e incendio. Con queste ipotesi di reato la procura di Prato ha aperto un fascicolo sul rogo scoppiato nel pomeriggio di venerdì al poligono di tiro di Galceti, nel quale hanno perso la vita Gabriele Paoli, 67 anni, direttore di tiro, soggetto abilitato a guidare e a istruire coloro che sparano, e Alessio Lascialfari, 66 anni, socio frequentatore della struttura. Una terza persona, 46 anni, istruttore di tiro, è rimasto gravemente ferito riportando ustioni sul 35% del corpo. L’uomo è stato trasferito d’urgenza al centro grandi ustionati di Cisanello a Pisa. Ieri le sue condizioni di salute erano stabili, è sempre intubato e sarà operato al braccio destro probabilmente martedì.
Il terribile incendio, spiegano sempre dalla procura, è scoppiato nell’area della linea di tiro dei 50 metri per cause che sono da accertare. Il rogo ha poi interessato l’area boschiva circostante nel parco del Monteferrato, incendio che ha distrutto otto ettari di parco.
L’area del poligono, invece, è stata messa in sicurezza dai vigili del fuoco che, venerdì pomeriggio, sono intervenuti in maniera massiccia con numerose squadre, autobotti e autopompe. La scoperta dei cadaveri avvenuta due ore dopo lo scoppio dell’incendio – di fronte allo strazio dei parenti delle vittime accorse a Galceti – in quanto l’interno della zona di tiro dove è divampato il rogo era impraticabile a causa del fumo denso e acre che aveva invaso il locale.
La Procura, ha spiegato ieri il procuratore Luca Tescaroli in una nota, ha nominato un "consulente tecnico per accertare le cause dell’incendio", che ieri ha già effettuato un sopralluogo, e "ha incaricato un altro consulente (un medico legale) per accertare le cause della morte delle due vittime e la tipologia delle lesioni riportate" dalla persona scampata al rogo.
Il poligono è stato messo sotto sequestro mentre il parco resta chiuso per sicurezza fino alla revoca dell’ordinanza del sindaco. Le cause che hanno scatenato la fiammata, che poi ha innescato il violento rogo, sono dunque al vaglio degli investigatori. Le indagini sono affidate alla polizia giudiziaria dei vigili del fuoco.
Fra le ipotesi al vaglio restano quella della presenza di polvere da sparo nei pressi delle postazioni che si sarebbe infiammata velocemente oppure un ritorno di fiamma di una pistola che ha avuto problemi nel momento dello sparo. Più improbabile, ma al momento non si esclude nessuna ipotesi, anche il corto circuito.
Una disgrazia atroce che ha gettato nello sgomento tutti i frequentatori del poligono che assicurano "come tutto fosse svolto in sicurezza all’interno della struttura". Nella mattina di venerdì, fra l’altro, era stata eseguita la bonifica delle polveri, un motivo di sicurezza in più. Il tiro a segno è di proprietà del demanio ed è gestito dall’associazione sportiva Tsl Prato, il cui presidente è Gianluca Ciolini.
Ciolini non era presente al momento in cui è scoppiato l’incendio ma è accorso appena ha saputo quello che stava accadendo. Di recente erano stati completati alcuni lavori di ristrutturazione.
Intanto il Comune di Prato ha proclamato per domani il lutto cittadino in ricordo delle due vittime, Paoli e Lascialfari. Il sindaco Ilaria Bugetti, venerdì, ha seguito in prima persona la situazione recandosi a Galceti e sostenendo i familiari delle vittime per i quali è stato attivato un percorso psicologico.
Le bandiere del palazzo comunale domani saranno esposte a mezz’asta e listate a lutto. Alle 16.30 i cittadini "sono invitati a osservare un minuto di silenzio in ricordo delle vittime e come segno di vicinanza alle loro famiglie – spiegano dal Comune –. Le campane di palazzo Pretorio suoneranno a lutto".
Laura Natoli