SILVIA BINI
Cronaca

Incendio alla Rifinizione Vignali. Si cerca la verità nelle telecamere

I danni delle fiamme scoppiate domenica sera sono ancora da calcolare. Il titolare: "Ripartire subito"

I danni delle fiamme scoppiate domenica sera sono ancora da calcolare. Il titolare: "Ripartire subito"

I danni delle fiamme scoppiate domenica sera sono ancora da calcolare. Il titolare: "Ripartire subito"

"L’azienda è aperta dal 1947, in quasi 80 anni di lavoro non era mai successo". Ivo Vignali, storico imprenditore pratese il giorno dopo il rogo, che ha attaccato il magazzino adiacente alla Rifinizione di via Palarciano cerca di trovare risposte a quanto accaduto. Per adesso in campo ci sono solo ipotesi: un corto circuito dell’aspiratore utilizzato per la peluria, una scintilla causata dalla corrente statica delle fibre, ma niente è escluso. Al vaglio dei carabinieri della tenenza di Montemurlo intervenuti domenica sera sul posto, ci sono i filmati delle telecamere a caccia di qualche dettaglio che possa essere utile. Anche i vigili del fuoco ieri sono tornati per bonificare l’area e cercare eventuali indizi che possano aiutare a capire le cause del rogo che domenica sera ha attaccato il magazzino di via XXV Aprile, all’interno del quale sono stoccati i tessuti da lavorare. Da buon imprenditore, forte dei 70 passati a lavorare in azienda "sono entrato a 14 anni e sono qui ogni giorno, non era mai successo", ripete, Vignali anche ieri era in fabbrica. La produzione non si deve fermare soprattutto in un periodo in cui il tessile naviga a fatica: "Domani (oggi ndr) contiamo di riprendere l’attività al cento per cento – dice – per fortuna le fiamme sono state spente velocemente e i danni sono stati contenuti. Se avesse attaccato il capannone dove c’è la produzione sarebbe stato un problema enorme".

Lo scorso dicembre Ivo Vignali era stato vittima di un furto: ladri si erano introdotti all’interno dell’azienda e avevano trafugato alcuni dei cilindri utilizzati per la groffatura dei tessuti. Pezzi rari, di una collezione unica che solo la Rifinizione Vignali possedeva. "Probabilmente si tratta di un caso fortuito –aggiunge –, il magazzino è tutto chiuso e non abbiamo riscontrato effrazioni sulle porte, del resto non è suonato nemmeno l’allarme, io sono stato avvertito da alcuni dipendenti che avevano visto le fiamme e si erano precipitati in azienda. Verranno visionate le immagini delle telecamere di sorveglianza e partirà un’indagine. I carabinieri sono arrivati subito e abbiamo la massima collaborazione. Certo è un momento difficile, ma voglio rimanere ottimista nonostante tutto anche perché qualcuno come avrebbe potuto fare per introdursi all’interno? Con un drone dall’alto, oggi se ne sentono di tutti i tipi, ma a me sembra fantascienza, voglio pensare positivo anche alla luce dei danni contenuti. L’attività è pronta per ripartire: l’importante è questo".

I danni sono da quantificare, oltre all’immobile c’è il materiale stoccato e andato perso nell’incendio. Anche il sindaco Simone Calamai, non appena ha appreso la notizia dell’incendio, domenica sera intorno alle 22 si è recato sul luogo per accertarsi in prima persona della situazione: "Grazie al pronto intervento dei vigili del fuoco, l’incendio non si è propagato all’azienda Vignali, una delle realtà più importanti del nostro distretto - dice Calamai -. Per questo desidero ringraziare pubblicamente i vigili del fuoco del distaccamento di Montemurlo e di Prato che sono arrivati in poco tempo sul posto e sono riusciti a spegnere le fiamme, evitando che si potessero propagare ai magazzini e alla ditta. Un ringraziamento va anche ai carabinieri della Tenenza di Montemurlo che hanno presidiato, fino alla fine dell’emergenza, tutta la zona garantendo la sicurezza dei cittadini. Un lavoro sinergico che rappresenta davvero un valore aggiunto per il nostro comune. La presenza del distaccamento dei vigili del fuoco e della Tenenza sono due servizi di grande valore per la nostra comunità e per la nostra realtà produttiva. Naturalmente, esprimo a Ivo Vignali la solidarietà dell’amministrazione per quanto accaduto".

Silvia Bini