LAURA NATOLI
Cronaca

Rogo in ditta e accoltellamento. Due casi inquietanti: la pista della faida delle grucce

L’incendio in via Nottingham al Macrolotto 2 potrebbe essere collegato alla violenta aggressione avvenuta la notte del 6 luglio all’interno di un night. Un testimone: "Ho sentito delle esplosioni in serie"

Ieri mattina i pompieri stavano ancora lavorando (Foto Attalmi)

Ieri mattina i pompieri stavano ancora lavorando (Foto Attalmi)

Prato, 16l luglio 2024 – Non ci sono dubbi sul fatto che l’incendio che ha distrutto l’altra notte la "Logistica Xin Shun Da", ditta a gestione orientale in via Nottingham 12, sia di origine dolosa. Non è rimasto praticamente nulla di quanto era conservato all’interno della ditta del Macrolotto 2, soprattutto furgoni carichi di merce. Ieri all’ora di pranzo i vigili del fuoco stavano ancora lavorando per smassare i residui inceneriti dalle fiamme e per verificare che non vi fossero rimasti focolai accesi sotto la cenere.

La forza del fuoco è stata devastante: l’allarme è scattato intorno alle 4,30 fra domenica e lunedì quando alcuni passanti hanno chiamato il comando dei vigili del fuoco di via Paronese per segnalare l’alta colonna di fumo nero che si alzava dalla ditta. Fumo che era ben visibile fino da Quarrata. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con numerosi mezzi e con squadre di rinforzo inviate da Firenze e Pistoia. L’incendio è stato portato sotto controllo solo nella mattina di ieri. Al Macrolotto 2 sono arrivati, poi, la polizia di Stato e la polizia municipale. Un equipaggio del 118 è stato inviato in via precauzionale. A fine mattinata i vigili del fuoco stavano operando con due squadre del comando di Prato, due autobotti e tre botti scarrabili.

Della logistica "Xin Shun Da" sono rimasti però solo le colonne che sorreggono l’edificio: all’interno il fuoco ha distrutto tutto. L’incendio è stato talmente furioso che è difficile pensare che sia scoppiato per cause accidentali. Dell’episodio è stata informata la procura e le indagini sono state affidate alla polizia e ai vigili del fuoco. A loro toccherà stabilire quale si stato l’innesco. All’interno del capannone, fra l’altro, c’era una persona al momento in cui è divampato l’incendio. Un camionista pachistano che stava dormendo nell’abitacolo di un tir. L’uomo è riuscito a mettersi in salvo dopo aver udito alcune esplosioni in serie.

La zona è disseminata di telecamere, ogni azienda praticamente le ha. Le immagini registrate dai tanti occhi elettronici presenti al Macrolotto 2 saranno decisive per le indagini. Il collegamento con l’accoltellamento avvenuto la notte del 6 luglio è quasi scontato. La violenta aggressione ai danni di un cinese (per la quale sono stati arrestati cinque connazionali) sarebbe maturata nell’ambito di quella che da anni viene definita la "guerra delle grucce", ossia una faida all’interno del distretto cinese per imporre la commercializzazione delle grucce, un giro di affari milionario se si pansa ai tanti pronto moda della zona. E il titolare della ditta di logistica andata a fuoco l’altra notte potrebbe essere vittima della guerra interna per l’imposizione di alcuni prodotti su altri. Una faida che andrebbe avanti da anni e che nell’agosto del 2022 si manifestò con altri due incendi: uno in un pronto moda in via Gora del Pero, un altro nell’azienda dello stesso proprietario a Montemurlo. Due episodi a cui si aggiunge la sparatoria avvenuta all’interno di un circolo in via dei Confini, sempre nel 2022, quando quattro imprenditori orientali furono gambizzati. I fatti compaiono in una inchiesta aperta alla Dda sulla presunta faida delle grucce. Possibile che la guerra si sia riaccesa?