Prato, 27 luglio 2024 – “Sono morti nel disperato tentativo di spegnere l’incendio. Stavano correndo verso gli estintori. Dentro c’era una nube di fumo che impediva di respirare. Quando sono uscito non li ho più visti". E’ il drammatico racconto di una delle persone che si trovava all’interno della sala da tiro quando è scoppiato l’incendio, ieri intorno alle 16,20. Erano in quattro: Paoli e Lascialfari, l’istruttore di tiro che è stato ricoverato a Cisanello per le gravi ustioni riportate e un secondo tiratore, l’unico rimasto incolume. "Non so come sia potuto accadere – aggiunge – Le fiamme sono partite dalla linea di tiro, questo è certo". "Ho visto una colonna di fumo che usciva dalla sala – raccontano i segretari del tiro a segno sotto choc – siamo subito usciti dalla struttura, è stato terribile. Non sapevamo con certezza quante persone vi fossero dentro".
“Ho sentito una vampata di calore provenire dalla zona tiro, poi ho visto il fumo nero e sono scappato – aggiunge Franco Pappacoda che era dentro al poligono al momento dell’incendio – Non abbiamo sentito nessuna esplosione ma solo l’odore del fumo. E’ successa la stessa cosa nel 2006. All’epoca i danni furono ingentissimi. Questa è la volta che si chiude, ci saranno danni per almeno 400.000 euro".
"Spero che siano riusciti a mettersi in salvo nel tunnel – continuava a ripetere Antonio Carretti che, con le lacrime agli occhi, non ha perso la speranza fino all’ultimo – Quando ho avvertito il fumo, sono uscito. Gabriele Paoli è una persona esperta, fa il direttore della struttura da molto tempo. Non ci posso credere". Carretti ha provato a chiamare con insistenza il numero di cellulare di Paoli, ha collaborato con la polizia. E’ stato il primo a dire ai soccorritori che due persone erano rimaste intrappolate dal fumo e dalle fiamme, a mettere in moto le disperate ricerche.
Alla spicciolata sono arrivati anche i familiari delle vittime, distrutti dal dolore, con la speranza nel cuore di rivedere i propri cari anche se la situazione si faceva di minuto in minuto sempre più drammatica. Per loro è stato attivato il percorso psicologico.
“Non ero presente quando è scoppiato l’incendio – ha detto il presidente dell’associazione Gianluca Ciolini. E’ una tragedia immane, abbiamo perso due amici carissimi. Mi hanno riferito che le fiamme sono partite dalla linea di tiro ma deve essere tutto accertato. Proprio stamani è stata fatta la bonifica, non so come possa essere accaduto". La società sportiva del tiro a segno conta più di mille iscritti e di recente aveva sostenuto le spese per rifare una parte nuova della struttura che doveva essere ancora collaudata. Il 6 agosto avrebbero chiuso per ferie.
"Non ho sentito nessun boato, non c’è stato rumore ma ho avuto la sensazione che i vetri della finestra tremassero – ha raccontato una residente che ha la casa proprio di fronte al tiro a segno, in via di Galceti – faccio anche la volontaria della Vab, il bosco sta bruciando, è una tragedia. Sono sconvolta".