Prato, 29 luglio 2024 – Si è alzato in volo anche ieri l’elicottero dell’antincendi boschivi della regione sopra l’area boschiva (parliamo di otto ettari di parco) divorata dalle fiamme scaturite dal poligono di tiro di Galceti, nel quale venerdì hanno perso la vita Gabriele Paoli, 67 anni, direttore di tiro, soggetto abilitato a guidare e a istruire coloro che sparano, e Alessio Lascialfari, 66 anni, socio frequentatore della struttura. Un 46enne, istruttore di tiro, è invece sopravvissuto al rogo, ma ha riportato ustioni sul 35% del corpo: attualmente è ricoverato al centro grandi ustionati di Cisanello a Pisa, intubato, e le sue condizioni restano molto serie.
Il lavoro dei vigili del fuoco è stato immane, in questi giorni. L’elicottero regionale ha sorvolato ieri la zona per cercare di abbassare le temperature del suolo nell’area e scongiurare un’eventuale ripresa delle fiamme. Sul posto anche la polizia municipale, intervenuta per chiudere il traffico in contemporanea agli sganci. Anche oggi non sarà possibile entrare a Galceti: il parco, chiuso con un’ordinanza sindacale, resta off limits.
Intanto oggi, a Prato, è giorno di dolore e silenzio. La città si stringe alle famiglie ferite da una tragedia che è anche collettiva. Il Comune ha proclamato il lutto cittadino in ricordo di Paoli e Lascialfari: le bandiere del palazzo comunale saranno a mezz’asta e listate a lutto. Il Comune invita i cittadini, alle 16.30, a osservare un minuto di silenzio in ricordo delle vittime, come segno di vicinanza alle famiglie, mentre le campane di palazzo Pretorio suoneranno a lutto.
Sull’incendio al poligono di Galceti la Procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo e incendio. Cosa ha scatenato la fiammata, che poi ha innescato il terribile rogo? Tra le ipotesi la presenza di polvere da sparo nei pressi delle postazioni che si sarebbe infiammata in un istante, oppure un ritorno di fiamma di una pistola che ha avuto problemi al momento dello sparo. C’è da dire che proprio venerdì sarebbe stata fatta la bonifica delle polveri, azione importante nell’ottica di una maggiore sicurezza dell’ambiente. Poche ore dopo, nel pomeriggio, il poligono si è trasformato nell’inferno. Come ha precisato sabato il procuratore Luca Tescaroli in una nota, la Procura ha nominato due consulenti: un “consulente tecnico per accertare le cause dell’incendio” e un medico legale “per accertare le cause della morte delle due vittime e la tipologia delle lesioni riportate” dal sopravvissuto.