Prato, 26 luglio 2024 – Adesso è il momento del dolore, poi arriverà quello degli accertamenti e delle indagini per stabilire cosa abbia causato quel terribile rogo che ha sconvolto tutta la città di Prato in un pomeriggio di fine luglio. Alessio Lascialfari, 66 anni, e Gabriele Paoli, 67 anni. Sono loro le due vittime dell’incendio scoppiato al poligono di tiro a Galceti. Apprensione per la terza persona coinvolta, un istruttore di tiro di 46 anni ricoverato in gravi condizioni nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Cisanello di Pisa.
Gabriele Paoli, pensionato, era direttore di tiro esperto, conosciuto e stimato dai frequentatori del poligono. Alessio Lascialfari era socio del poligono e si trovava lì per fare qualche tiro. I due sono deceduti in una maniera orribile in un inferno di fiamme e fumo. Secondo quanto raccontato dai testimoni – altre quattro persone presenti nella struttura sono riuscite a mettersi in salvo – Gariele Paoli e Alessio Lascialfari avrebbero tentato di spegnere le fiamme prendendo gli estintori ma sono stati sopraffatti dal fuoco.
Il rogo è scoppiato intorno alle 16, poi si è sviluppato all’esterno. È subito scattato l’allarme con due persone in un primo momento risultate disperse. Per un po’ la speranza è stata quella che si fossero messe in salvo, sfuggendo dall'inferno di fiamme e fumo e riuscendo a raggiungere una zona sicura. Poi, alle 18, la scoperta dei due corpi carbonizzati.
Dopo aver spento l’incendio all’interno del poligono e dopo le operazioni di bonifica della pineta, i vigili del fuoco di Prato e Pistoia stanno ora cercando di capire le origini dell’incendio. Il rogo, in base alle prime informazioni, sarebbe partito dall'interno della struttura e potrebbe essere stato innescato dal residuo di polveri da sparo, altamente infiammabili, che si accumulano davanti le linee di tiro, così come è già avvenuto nel 2006. Non si esclude tuttavia che possa essere stato scatenato dal ritorno di fiamma di un'arma che stava utilizzando una delle vittime. Per accertare le cause dell'incendio, la Procura di Prato, che ancora non ha aperto formalmente un fascicolo, sta pianificando una serie di attività investigative. Non è escluso che i magistrati possano anche nominare un consulente tecnico.
Sul posto oltre ai vigili del fuoco, le forze dell'ordine e le ambulanze, è arrivata anche la sindaca Ilaria Bugetti e per i soccorsi è stato messo a disposizione l'elisoccorso Pegaso.
A causa delle alte temperature e del vento l’incendio si è alimentato e propagato all'esterno per poi attaccare la pineta circostante. Proprio per le vaste proporzioni dell'incendio sul posto sono arrivate dieci squadre di volontariato antincendi boschivi e due elicotteri delle squadre regionali. Il rogo è stato posto sotto controllo impedendo alle fiamme di minacciare la sede del Cs e Villa Fiorelli, che ospita gli uffici della Fondazione Parsec. Inoltre le operazioni di spegnimento hanno impedito alle fiamme di lambire alcune case nei pressi del poligono. Il comune sta preparando un'ordinanza per predisporre la chiusura del parco di Galceti almeno fino a sabato sera.
"Una tragedia che mi colpisce nel profondo - dice la sindaca di Prato, Ilaria Bugetti - sono vicina alle famiglie delle vittime. Mi stringo a loro insieme a tutta la città. Ci sarà tempo per capire cosa sia successo, compito che spetta solo alla magistratura, ora è il momento del silenzio e del dolore. Ringrazio le forze dell'ordine e i volontari per il grande lavoro che hanno fatto dal primo momento e che continuano a fare fino a che la zona non sarà completamente in sicurezza”.
Al poligono di Prato anche 18 anni fa ci fu un rogo costato la vita un volontario 77enne, deceduto successivamente nel reparto grandi ustionati dell'ospedale Gaslini di Genova. Era il 4 luglio 2006 quando fiamme si svilupparono accidentalmente mentre, questa la ricostruzione allora, una guardia giurata si stava esercitando. Il vigilante rimase ferito in modo non grave. La vittima, Edo Carlesi, rifugiatosi nell'armeria del poligono, riportò invece gravi ustioni e una forte intossicazione e morì oltre un mese e mezzo dopo all'ospedale di Genova.