Montemurlo (Prato), 3 maggio 2021 - Stava lavorando come ogni giorno Luana D'Orazio, non ancora 23enne, di Agliana, in provincia di Pistoia. Stava lavorando in una ditta di Montemurlo, un'azienda tessile di via Garigliano, quando è stata straziata dal macchinario. Ed è morta sul colpo. Una tragedia che lascia sotto choc la Toscana e che ripropone una volta di più il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Inutili i soccorsi
Una ragazza nel fiore degli anni, con i suoi sogni e i progetti, cancellati in un attimo, in un qualsiasi lunedì di maggio. Inutile ogni tentativo di soccorso. I colleghi di lavoro hanno immediatamente dato l'allarme ma per Luana non c'era già più niente da fare.
Cosa è successo
La tragedia è accaduta intorno alle 10, durante il normale turno di lavoro. L'azienda è una fabbrica tessile, come tante di quelle che gravitano in quell'area. La giovane stava lavorando a un orditoio quando è rimasta agganciata al rullo, finendo intrappolata nel macchinario. Ma come è possibile morire mentre si lavora di fronte a un macchinario a 22 anni? Sul luogo dell'incidente sono arrivati i carabinieri e il personale Asl per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Ci sarà un'inchiesta che appurerà come e perché Luana, che lavorava in quella azienda da circa un anno, sia morta. Sul corpo della ragazza è stata disposta l'autopsia, mentre i carabinieri hanno sentito a lungo i colleghi di lavoro della giovane. La titolare dell'azienda, sotto choc, ha avuto un malore. E' stata trasportata al pronto soccorso.
Macchinario sotto sequestro
Il macchinario davanti al quale è avvenuto l'incidente è stato posto sotto sequestro per consentire di effettuare tutti i necessari accertamenti. Non solo: è stato sequestrato anche un altro macchinario "gemello" per capire cosa non ha funzionato. La squadra dei vigili del fuoco intervenuta ha provveduto al recupero del corpo dopo che il pubblico ministero ha dato il nulla osta. Per il trasferimento del corpo, che adesso si trova all'ospedale di Pistoia in attesa dell'esame autoptico, è intervenuta la Misericordia di Montemurlo.
Il dolore della comunità
Dolore a Montemurlo, ma anche in provincia di Pistoia, dove Luana viveva. "Sono profondamente scosso da quanto avvenuto - dice il sindaco di Montemurlo Simone Calamai - e mi fa ancor più male sapere che questa ragazza era diventata da poco madre di una bambina, un pensiero che mi lascia davvero sgomento. E' una tragedia che colpisce tutta la comunità montemurlese e mi stringo in segno di cordoglio, anche a nome di tutta l'amministrazione comunale, alla famiglia della giovane". "Il lavoro - continua il sindaco Calamai - è dignità, è realizzazione di sé, è lo strumento che dovrebbe consentire a tutti di progettare il proprio futuro. Le morti bianche spezzano all'improvviso sogni e progetti di vita e sono davvero inaccettabili".
"Il pensiero va alla sua famiglia"
"Oggi è un giorno di dolore per la nostra città - dice il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi -. Pistoia si stringe attorno alla famiglia di Luana, morta mentre stava facendo il suo lavoro in un'azienda tessile di Montemurlo. Il pensiero va alla madre e al padre di questa ragazza, al figlio piccolo che lascia e al fratello. In attesa degli accertamenti da parte degli inquirenti, in questo momento non ci sono parole sufficienti per commentare quanto accaduto. Resta solo un grande senso di ingiustizia, di rabbia e un dolore immenso davanti a simili eventi, inaccettabili, che ancora continuano ad accadere. Oggi piangiamo questa giovane vita spezzata, questa mamma che non c'è più, questa figlia che non c'è più".
La Cigl: "Morte inaccettabile"
Per la morte sul lavoro di "una ragazza, madre, in un'azienda tessile" a Montemurlo (Prato) Gessica Beneforti di Cgil Toscana e Barbara Orlandi (Coordinamento Donne Cgil Toscana) esprimono "cordoglio e rabbia: è inaccettabile". Beneforti afferma: "Una tragedia del lavoro, una tragedia umana che ci sconvolge. Non essere riusciti a fare abbastanza per evitarla ci dilania come sindacato e come persone. Di nuovo siamo a chiedere una più incisiva assunzione di responsabilità collettiva, a partire dalle azioni delle istituzioni e degli organi a cui compete il dovere di indirizzo, vigilanza, controllo e sanzione, e dalla necessità di contrastare con forza l'idea sempre più marcata che la sicurezza sia un costo e non un investimento prima di tutto sulla vita".
Giani: "Non si può morire di lavoro, a nessuna età"
"Non si può morire sul lavoro a nessuna età. Luana, una giovane mamma di 23 anni è rimasta coinvolta in un incidente sul lavoro, intrappolata in un macchinario tessile, nell'azienda dove lavorava a Oste, nel comune di Montemurlo (Prato). Lascia una bambina piccola alla quale va tutta la vicinanza di una regione intera. Continueremo ad impegnarci costantemente per la tutela del lavoro, per tutti e sicuro. Che la terra ti sia lieve".
Le parole di Mazzeo
"Oggi - dice il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo - una ragazza di 23 anni è morta in una fabbrica tessile di Prato. Voglio esprimere il mio cordoglio personale e di tutto il Consiglio per questa ennesima tragedia che colpisce il mondo del lavoro in Toscana. Mi auguro - continua - che siano appurate eventuali cause e responsabilità dalle autorità competenti, ma nello stesso tempo sento forte il dovere di denunciare una situazione che ancora oggi mette a rischio le vite di troppi lavoratori nella nostra regione. I numeri ci dicono che si registrano ancora oltre 5 morti sul lavoro al mese e questo nonostante un impegno costante da parte della Regione attraverso i dipartimenti sicurezza delle proprie Asl, dei sindacati e delle altre parti sociali".