Prato, 3 giugno 2024 - Comparirà di fronte al gip Anna Liguori a Firenze. E’ stato fissato per oggi l’interrogatorio di garanzia del comandate della compagnia dei carabinieri di Prato, Sergio Turini, in carcere da giovedì scorso nell’ambito dell’inchiesta della Dda – seguita dai carabinieri del Ros – per un presunto giro di corruzione fra il militare e alcuni imprenditori pratesi e cinesi. Turini, accompagnato dall’avvocato Giovanni Renna, dovrà decidere se rispondere alle domande del gip o avvalersi della facoltà di non rispondere. Non è ancora chiaro, invece, quando si terranno gli interrogatori di Riccardo Matteini Bresci, ad del Gruppo Colle, difeso da Pier Matteo Lucibello, e di Roberto Moretti, investigatore privato di Torino, entrambi ai domiciliari con l’accusa di corruzione. Nell’ambito dell’inchiesta risultano indagati altri due carabinieri, uno per omessa denuncia e un altro per peculato.
Dalle carte emergerebbe un sodalizio fra i tre fatto di favori reciproci per i quali Turini si sarebbe mosso, nelle sue funzioni di ufficiale, al limite della legalità. Il carabiniere, oltre che di corruzione, deve rispondere anche di atti contrari ai doveri d’ufficio, accesso abusivo al sistema informatico (sdi) e peculato. I casi di corruzione contestati sono un viaggio a New York che Matteini ha pagato per il figlio di Turini, tre bottiglie di vino pregiato che l’investigatore ha dato al militare e l’interessamento dell’imprenditore, tramite il sottosegretario Giorgio Silli, per far sì che il carabiniere non venisse trasferito.
Sulla posizione di Silli (che non è indagato ma che venerdì è stato sentito in procura come persona informata sui fatti) è intervenuto il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. "Ho espresso la mia solidarietà al sottosegretario Silli, che vedo molestato, benché non indagato, da una presunta inchiesta in corso a Prato – ha dichiarato –. Quando poi ho appreso chi era uno dei magistrati che se ne occupava ho capito tutto. Non se ne può più. Dagli avvisi di garanzia a Mori, Dell’Utri e Berlusconi alle indagini sulle bottiglie di vino. Chissà che se ne fa chi riceve in regalo una bottiglia di vino di un certo valore. Se la beve o la rivende? Attendo che la magistratura risolva anche questo caso etilico. Un intervento ovviamente fatto durante la campagna elettorale di Prato. Indaghino sui criminali veri. E si facciano una bevuta. Più che una riforma della giustizia serve una ispezione nell’ambito di alcune procure".