REDAZIONE PRATO

Infermiere di famiglia, il progetto ha fatto centro

Sempre di più le richieste. Il servizio, partito nel 2019 a Poggio e Carmignano, garantisce l’assistenza domiciliare nelle 12 ore. "Presto operatori sulle 24 ore"

Da tre anni la Zona distretto di Prato può contare sul servizio domiciliare dell’infermiere di famiglia e di comunità. Un progetto che ha avuto inizio nel 2019 nei comuni di Poggio a Caiano e Carmignano per poi essere implementato e diffuso dal 2020 in tutta la provincia pratese.

All’allarme lanciato dalla Fp Cgil sulla carenza di personale per l’assistenza domiciliare anche solo per svolgere le attività ordinarie e sul fatto che mancano risorse necessarie a rispondere alle dimissioni urgenti, l’Asl Toscana Centro risponde con alcuni dati e con i risultati lusinghieri della ricerca condotta dal Mes del Sant’Anna secondo cui nel 2021 l’azienda sanitaria si posiziona ai primi posti in Toscana per una serie di indicatori, tra cui la percentuale di anziani in cure domiciliari e il tasso di prese incarico per over 65.

E in area pratese come si è sviluppato e potenziato il servizio di assistenza domiciliare? Nel 2019, quando i comuni interessati erano solo Poggio e Carmignano, gli accessi sono stati 95.973, le prestazioni effettuate

143.985 e le persone assistite 19.816. Un dato in crescendo nel territorio pratese: nel 2020 gli accessi registrati sono stati 113.598, le prestazioni 197.537 e le persone seguite 26.286; infine i dati del 2021 parlano di 135.455 accessi, 305.648 prestazioni e 32.834 cittadini a cui è stata garantita l’assistenza.

Il progetto dell’infermiere di famiglia e comunità, afferente al Dipartimento Infermieristico ed Ostetrico, conta 70 cellule nel pratese, ovvero una suddivisione del territorio che prevede la presa in carico continuativa dei pazienti da parte dell’infermiere, assicurando l’assistenza h 12 per 365 giorni all’anno. "Dalla sua implementazione sono state sempre coperte le cellule ed è stata sempre garantita, anche nei casi urgenti, l’assistenza richiesta sia a domicilio per evitare eventuali accessi impropri al pronto soccorso, garantendo la continuità assistenziale, che in ambito scolastico per garantire la frequenza dei bambini con bisogni assistenziali speciali - spiegano dall’Asl - . Gli infermieri di comunità garantiscono la presa in carico anche di pazienti provenienti dal day service multidisciplinare.

Durante il Covid, gli infermieri dedicati ad ogni zona, hanno garantito sempre la presa in carico, collaborando attivamente con il servizio Usca e Girot (Gruppo di intervento rapido ospedale territorio). C’è la volontà di migliorare altri due passaggi organizzativi: potenziare i Girot e quello dell’attivazione dell’infermiere h24 per offrire ancora maggiore e tempestiva continuità ai bisogni dei cittadini. "L’Asl Centro è tra le prime aziende in Toscana che ha investito, investe e continuerà ad investire - sottolinea il dottor Paolo Zoppi, Direttore Dipartimento infermieristico e ostetrico Asl Centro - sull’innovazione ed efficientamento dell’assistenza domiciliare su tutti i suoi territori".

Sara Bessi