
Infermieri e oss. Ecco le assunzioni 43 nuovi contratti dal primo dicembre
Finalmente una buona notizia. E finalmente infermieri e oss con un rapporto di lavoro stabile. Dal 1° dicembre 43 contratti interinali (a somministrazione) nella zona di Prato saranno trasformati in accordi a tempo indeterminato. In particolare è prevista l’assunzione di 17 infermieri e di 26 oss, personale che sarà scelto attingendo dalle graduatorie Estar ad oggi presenti per questi profili. Non si tratta di personale in più, ma c’è comunque un netto miglioramento rispetto alla situazione attuale perché nella sanità pratese presto lavoreranno 43 addetti con contratti fissi piuttosto che precari.
Le assunzioni a Prato fanno parte di un pacchetto di 179 contratti a tempo indeterminato che verranno attivati, sempre dal primo dicembre, in tutta l’area dell’Asl Toscana centro, un’operazione che porterà un sostanziale abbattimento del precariato. Tra le figure da assumere nell’Asl Toscana centro anche 18 ostetriche, distribuite nei quattro territori presenti in azienda.
I rappresentanti sindacali di Cgil e Cisl funzione pubblica, Simone Baldacci e Massimo Cataldo, "esprimono la loro soddisfazione per l’attivazione dei 179 contratti a tempo indeterminato, ma avvertono che questo è da considerarsi solamente un primo passo per l’adeguamento delle dotazioni organiche".
I sindacati, in una nota, spiegano anche i dettagli dell’operazione: "I contratti a somministrazione verranno sostituiti con l’attivazione di contratti a tempo indeterminato attingendo dalle graduatorie concorsuali in essere, dove sono presenti, mentre saranno prorogati i contratti a somministrazione “sine die” per quei profili per i quali al momento non è presente la graduatoria, in attesa che venga bandito il concorso da parte di Estar".
Per la Fp Cgil e la Cisl Fp della Asl Toscana centro "si tratta di una vittoria, frutto della mobilitazione messa in campo nei giorni scorsi insieme alla Rsu aziendale, visto che fino a pochi giorni fa era ancora oggetto di discussione il rinnovo di questi contratti da parte della Regione".
La battaglia dei sindacati però non si ferma qui: "Resta il rammarico – commentano Baldacci e Cataldo – di continuare a vedersi negare da parte della Regione la piena sostituzione del turnover di tutti i ruoli presenti in azienda per il 2023 e l’adeguamento degli standard occupazionali per sopperire alle sempre più numerose assenze dovute ad aspettative per maternità, congedi parentali, assenze per legge 104 e malattie lunghe, che negli ultimi anni hanno fatto registrare punte di assenteismo da lavoro del 30% dell’intero organico. Inoltre rimane ancora da dare una risposta concreta all’intesa siglata da Cgil, Cisl e Uil regionali sulla re-internalizzazione dei servizi in appalto, che a nostro avviso potrebbe liberare risorse da destinare a nuove assunzioni".