Laura Natoli
Cronaca

Inferno al poligono di tiro. Ci sono cinque indagati per omicidio colposo plurimo. Ma la perizia non è conclusa

Iscritti nel registro degli indagati i rappresentanti del consiglio direttivo dell’associazione. La perizia, che deve chiarire le cause dell’innesco del rogo, non è ancora stata consegnata.

Iscritti nel registro degli indagati i rappresentanti del consiglio direttivo dell’associazione. La perizia, che deve chiarire le cause dell’innesco del rogo, non è ancora stata consegnata.

Iscritti nel registro degli indagati i rappresentanti del consiglio direttivo dell’associazione. La perizia, che deve chiarire le cause dell’innesco del rogo, non è ancora stata consegnata.

Ci sono cinque persone iscritte nel registro degli indagati per la morte di Gabriele Paoli, 67 anni, istruttore di tiro, e di Alessio Lascialfari, 65 anni, appassionato di tiro dinamico, rimasti uccisi nel terribile rogo scoppiato il pomeriggio del 26 luglio scorso all’interno del tiro a segno in via San Martino per Galceti. Oltre alle due vittime, nell’incendio è rimasto gravemente ferito l’istruttore di tiro Leandro De Simone, 46 anni, il cui percorso di riabilitazione è stato molto lungo.

I cinque indagati farebbero tutti parte del consiglio direttivo dell’associazione "Tiro a segno nazionale" che gestisce l’edificio, di proprietà del Demanio, andato a fuoco. I cinque indagati sono stati perquisiti nei mesi scorsi.

Subito dopo la tragedia, la procura di Prato, guidata da Luca Tescaroli, ha aperto un fascicolo con le ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo, incendio e lesioni. Le indagini sono state affidate al Nucleo investigativo dei carabinieri che hanno sentito diversi testimoni. Oltre alle autopsie, la procura (il fascicolo è affidato al pm Vincenzo Nitti) ha nominato un consulente tecnico, un esplosivista esperto in chimica, per capire che cosa abbia scatenato l’incendio che, oltre a non lasciare scampo a Paoli e Lascialfari, ha scavalcato il muro di recinzione del poligono e ha attaccato il bosco circostante del Monteferrato distruggendo ettari di vegetazione.

Sull’inchiesta vige il massimo riserbo. Quello che è certo è che la perizia balistica non è stata ancora consegnata dal consulente. Non è stato dunque chiarito quanto accaduto poco prima delle 17 del 26 luglio e quale sia stato l’innesco da cui è partita la fiammata che ha ucciso l’istruttore di tiro (che quel giorno era il responsabile della sicurezza nell’area di tiro) e l’amico Lascialfari. Quest’ultimo, come è stato accertato dalla procura nei giorni successivi alla tragedia, non poteva stare sulla linea di tiro. Lascialfari praticava tiro dinamico ma alle Croci di Calenzano. Spesso si recava a Galceti a salutare gli amici ma, tecnicamente, non era socio dell’associazione. Resta da accertare chi abbia dato l’autorizzazione a Lascialfari a entrare nel poligono e a stazionare nell’area dove i tiratori si stavano esercitando.

Secondo quanto appurato, quando è scoppiato l’incendio, all’interno della linea di tiro c’erano cinque persone: Paoli, Lascialfari, De Simone e altri due frequentatori del poligono che stavano sparando, oltre ad altre tre persone che si trovavano nella zona degli uffici e che sono riuscite a mettersi in salvo. Secondo la versione di uno dei testimoni, fornita il pomeriggio stesso del rogo, il fuoco sarebbe partito dalla linea di tiro fra le postazioni 4 e 5 dove un atleta stava sparando. Fra le ipotesi al vaglio degli investigatori, ci sarebbero un ritorno di fiamma di una pistola difettosa o una fiammata partita dai residui di polvere da sparo. Quella stessa mattina era stata eseguita la bonifica – obbligatoria per legge – sulla linea di tiro proprio per evitare che i residui di polvere da sparo, altamente infiammabili, potessero creare problemi. Sulla dinamica l’ultima parola spetta solo alla perizia tecnica. Le famiglie delle vittime (quella di Paoli è assistita dall’avvocato Enrico Guarducci e quella di Lascialfari dagli avvocati Marco Princi ed Eliseo Alimena) chiedono da tempo di sapere che cosa è successo all’interno del poligono e come sono morti i loro cari.