Prato, 11 marzo 2023 - L’influenza, quella di tipo B, che sta mettendo a letto intere famiglie italiane, colpisce anche a Prato. E molti sono stati i genitori che hanno avuto necessità di rivolgersi al pronto soccorso pediatrico del Santo Stefano per i figli con sintomi forti.
"Fortunatamente rispetto a qualche settimana fa gli accessi ora sono calati – spiega il dottor Pier Luigi Vasarri, direttore di pediatria al Santo Stefano – Oggi siamo intorno ai 50-60 al giorno, ovviamente non tutti con influenza. Al 7 marzo abbiamo registrato il 50% di arrivi in più rispetto allo stesso periodo del 2022. Il totale di accessi dall’inizio dell’anno è di 3.600". In pratica oltre 50 al giorno. Un boom di affluenza che interessa i più piccoli: "Se il trend si manterrà, arriveremo a superare i 20mila accessi a fine 2023 – aggiunge Vasarri – Il che significa almeno 2.000 presenze in più rispetto alle 18mila dei dodici mesi passati".
Per quali tipi di patologie le famiglie si rivolgono al pronto soccorso pediatrico in queste settimane? "Vediamo ancora qualche patologia respiratoria ed il virus sinciziale, che colpisce prevalentemente i bimbi di pochi mesi, è quasi sparito. Ci sono ancora alcuni episodi di adenovirus, mentre sono cresciuti di gran lunga il numero di coloro che giungono in ospedale per traumi. Semmai abbiamo a che fare con più casi di influenza di tipo B, come detto – prosegue Vasarri – In alcuni bambini con sindrome influenzale si sono riscontranti in accompagnamento sintomi di miositi, cioè di infiammazione muscolare. In queste condizioni talvolta è necessario il ricovero, perché i pazienti hanno difficoltà a stare in piedi o a camminare. Questi sintomi vanno segnalati e monitorati: i genitori non devono allarmarsi. Con il ricovero di pochi giorni, l’idratazione adeguata e la cura, la fase acuta passa. Infine, sono ormai ridotti praticamente a zero i casi di bimbi affetti da covid: qualche giorno fa ne abbiamo ricoverato uno. Poi questi sono i mesi in cui si riscontrano tanti problemi di carattere gastroenterico".
La sala d’attesa del pronto soccorso pediatrico è, dunque, super affollata in questo scorcio d’inverno. E purtroppo, come abbiamo riscontrato direttamente, i piccoli pazienti che attendono di essere visitati dai pediatri, sono sempre insieme agli adulti o comunque alla platea degli assistiti di altre specializzazioni. Le difficoltà logistiche sono evidenti con neonati in braccio ai loro genitori in mezzo al corridoio attraversato da altri utenti e sanitari. C’è un progetto di ristrutturazione e riorganizzazione del dipartimento di medicina d’urgenza per i bambini, ma stenta ancora a decollare.
A quanto pare mancano ancora passaggi di tipo amministrativo e burocratico per sbloccare l’intervento. L’obiettivo sarebbe quello di inaugurare il rinnovato pronto soccorso pediatrico entro la fine di quest’anno, dedicandogli un’area specifica senza condivisioni, come è attualmente, con gli ambulatori di otorino. E speriamo che anche il campanello del pronto soccorso pediatrico venga riparato, senza più scotch a tenerlo insieme.