SARA BESSI
Cronaca

Ancora influenza e Covid. Prato, ospedale sotto pressione

Picco di accessi il giorno di Natale a quota 270, ma emergenza scongiurata. Molti pazienti con problemi respiratori, ma non si sono registrati casi gravi

Prato, 27 dicembre 2023 - Influenza e covid uniti al lungo ponte delle festività natalizie, che ha lasciato sguarnito il territorio un giorno in più dei medici di famiglia, hanno fatto sentire una forte pressione sull’ospedale Santo Stefano. Il presidio ha resistito bene, anche se con un po’ di affanno, visti i numerosissimi accessi registrati nel giorno del 25 dicembre. Nelle 24 ore, infatti, si sono registrati almeno 270 accessi, sforando così la media quotidiana e proiettando il pronto soccorso pratese verso i numeri stabili del periodo pre-pandemia. Per fortuna, però, sui pazienti che si sono rivolti al nosocomio di Galciana si sono riscontrati codici di gravità minore. In altre condizioni avrebbero potuto trovare risposte nei servizi territoriali.

In pronto soccorso si contanto numerosi casi con problemi a carattere respiratorio, dovuti principalmente alla forte forma influenzale che ha raggiunto il picco proprio nei giorni delle festività, anticipando tutte le previsioni. Principalmente sono tante le persone anziane, le cui condizioni si aggravano con l’insorgere dei sintomi dell’influenza, presenti in pronto soccorso. Ma i medici iniziano a vedere anche alcuni giovani, per fortuna senza situazioni particolarmente critiche. Maggiore pressione sul pronto soccorso pediatrico con una media di 110-120 accessi al giorno fino ad un picco di 122 accessi nelle ultime 24 ore. Numeri che sono andati a premere su una struttura che può contare, come è noto, su risorse limitate.

Sono in crescita anche i casi di pazienti positivi al covid: in genere la scoperta della presenza del virus viene effettuata all’ingresso in ospedale per altre problematiche di salute. Nonostante il super afflusso di pazienti, la direzione ospedaliera ha provveduto a rafforzare il sistema e ieri, giornata di Santo Stefano, i turni erano in funzione in piena attività, come un qualsiasi giorno feriale. Un’organizzazione per far fronte ad una prevedibile pressione estena che è stata potenziata anche dal sistema delle dimissioni, ormai eseguite tutti i giorni. Ciò consente, comunque, di far girare con maggiore efficenza i posti letto ospedalieri a disposizione, consentendo ai cittadini di essere trasferito in reparto senza più attese di giorni. I casi di pazienti positivi al coronavirus vengono trattati all’interno di "bolle" specificatamente attivate nei reparti in cui le persone vengono ricoverate per la patologia prevalente. In genere non c’è necessità di ricoveri in reparti come quello di rianimazione.

Infatti, nessuna criticità è emersa nella rianimazione del Santo Stefano, dove i pazienti con covid sono in incremento ma in numeri contenuti.