"Inquinanti eterni a Prato". L’allarme di Greenpeace

Il 27 convegno al Pin con Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna anti inquinamento dell’organizzazione ambientalista che ha studiato il problema.

"Inquinanti eterni a Prato". L’allarme di Greenpeace

"Inquinanti eterni a Prato". L’allarme di Greenpeace

"I Pfas: la sfida della loro eliminazione per il mondo della moda", questo il titolo del convengo organizzato al Pin per il giorno 27 marzo alle 17, che sarà l’occasione per presentare il libro di Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace. Interverrà anche la presidente del Pin, Daniela Toccafondi e la giornalista e founder di Solo moda sostenibile, Silvia Gambi. Un tema di grande attualità dopo la pubblicazione dello studio di Greenpeace che ha inserito la Toscana tra le regioni più inquinate.

I Pfas (composti poli e perfluoroalchilici) sono un gruppo di oltre 10mila molecole differenti prodotte e utilizzate in diversi processi industriali, note per essere ’inquinanti eterni’ e pericolose per la salute umana. "I nostri campioni d’acqua analizzati da un laboratorio indipendente rivelano che la contaminazione da Pfas è largamente diffusa anche in Toscana e interessa numerosi corsi d’acqua inquinati dagli scarichi di diversi distretti industriali", rivela Greenpeace. I campionamenti sono stati effettuati per lo più nei fiumi sia a monte che a valle: le concentrazioni più elevate sono state rilevate nell’Ombrone e nel Rio Frizzone a Porcari. Quindi il distretto tessile e quello della carta. "In particolare - scrive Greenpeace nel proprio sito - nel fiume Ombrone la concentrazione a valle del distretto tessile è risultata circa 20 volte superiore rispetto a monte. Alcune contaminazioni che emergono dalle nostre analisi sono casi ben documentati da almeno dieci anni, ma la Regione Toscana non ha mai affrontato seriamente il problema, né adottato un provvedimento sugli scarichi industriali.

In Toscana gli impatti dell’industria conciaria, tessile, florovivaistica e del cuoio erano infatti già stati evidenziati da uno studio del 2013 del Cnr e dai rilievi annuali di Arpat. Alla Regione chiediamo di individuare tutte le fonti inquinanti di Pfas e attivare le Asl per avviare al più presto indagini sulle acque potabili, soprattutto nelle aree in cui si registrano elevati livelli di contaminazione".

Un tema di attualità che è stato trattato lunedì sera dalla trasmissione di Rai Tre Presadiretta durante la quale è intervenuto anche il sindaco Biffoni. "È necessaria una normativa europea chiara che dia uniformità sia sulle rilevazioni, sia sui livelli limite sia sulle regole da seguire. Anche in assenza di normativa le aziende di Prato si sono mosse da tempo su base volontaria per ridurre il ricorso ai composti di fluoro come Pfas". Un argomento senza dubbio di interesse di cui si parlerà il 27 marzo al Pin.

Silvia Bini